Roma, preso Kalinic: la dirigenza completa il reparto offensivo con l’ex Milan
L’ultimo giorno di mercato della Roma è stato particolarmente movimentato. Infatti, dopo aver messo le mani su Mkhitaryan, Petrachi è riuscito a chiudere positivamente la trattativa anche per portare nella Capitale Nikola Kalinic. L’ex attaccante del Milan arriva direttamente dall’Atletico Madrid e, dopo aver preso parte e aver superato le visite mediche, ecco che ha siglato il contratto che lo legherà al club giallorossa.
La Roma rinforza il suo reparto offensivo con un innesto di spessore, senza dover tirare fuori troppi soldi che pesano a bilancio. Infatti, l’attaccante croato è arrivato dalla Spagna con la formula del prestito con diritto di riscatto, che è stato già stabilito a 9 milioni di euro. Kalinic, invece, percepirà 2,4 milioni di euro netti a stagione.
Il croato fa ritorno nel campionato italiano dopo qualche anno trascorso con la maglia dell’Atletico Madrid. Appena arrivato a Roma, Kalinic ha rilasciato diverse dichiarazioni interessanti, soprattutto per dimostrare a tutti quanto sia carico in vista di questa nuova esperienza. Un problema la possibile rivalità con Dzeko per giocare al centro dell’attacco da titolare? Per il croato assolutamente, dal momento che in una grande squadra ci devono essere tanti giocatori forti, sottolineando come non ci siano problemi nemmeno per giocare in coppia con il bosniaco.
Ovviamente il fatto di giocare a due o a tre punte in attacco sarà una valutazione che dovrà fare esclusivamente il nuovo allenatore Paulo Fonseca, ma certamente Kalinic ha messo in chiaro le cose: accanto al centravanti bosniaco ci può stare eccome. Infatti, l’ex Milan ha voluto ribadire come anche a Firenze abbia già giocato largo nel tridente. Invece, il discorso è cambiato totalmente in Spagna, visto che il modulo di Simeone prevede solamente una punta e chiaramente il croato ha faticato molto a trovare spazio per giocare con una certa continuità. Inoltre, Kalinic si è espresso con diverse parole di elogio nei confronti del suo nuovo mister, sottolineando che il tipo di gioco richiesto presenti numerose similitudini con quello praticato da Sousa alla Fiorentina, basato soprattutto sul possesso del pallone.