“Questo sembra un addio”: shock Josè Mourinho | Il post social scatena il finimondo giallorosso
La Roma è tornata in campo dopo la sosta Mondiale e non ha fallito l’appuntamento con i tre punti casalinghi: vittoria con il Bologna e aggancio alla Lazio. Ma in casa giallorossa il clima non è sereno, a partire dai rumors su Mourinho e sul web la cosa non è passata inosservata.
Ci sono voluti 52 giorni per archiviare il Mondiale in Qatar e decretare l’Argentina di Messi campione del mondo e soprattutto permettere all’anima in pena del campione ex Barcellona di trovare pace, il quale senza la Coppa sembrava non potesse consegnarsi alla storia come (forse) il più grande di tutti. Con la benedizione di Maradona e ora di Pelé. I campionati nazionali di tutto il mondo hanno aspettato pazienti che si compisse questo destino. Ma ora finalmente si torna a lottare per un primato nazionale che per la maggior parte dei giocatori, per tutti tranne quelli delle varie rose nazionali, forse è più importante di una Coppa del Mondo. Anche la Serie A italiana è tornata in campo. E mai attesa è stata così sofferta, considerata l’esclusione della nazionale italiana dai Mondiali.
In Italia si è tornato a giocare con in programma la 16ª giornata di campionato. Il big match è stato Inter–Napoli, con la sconfitta della capolista che però resta in vetta. Vincono anche le altre in alto: il Milan e la Juventus. Frena la Lazio che esce sconfitta dalla trasferta con il Lecce. La Roma ha la meglio sul Bologna con un calcio di rigore di Pellegrini e tanto basta per agganciare i biancocelesti al quarto posto in classifica.
La Roma di Mourinho è quella che in questa giornata di campionato ha raccolto di più. Milan, Juventus ed Inter hanno accorciato sulla capolista ma restano a distanza e nella posizione di classifica che già avevano, pur evidentemente consolidata. I giallorossi invece hanno scalato una posizione e in ottica Champions League sono punti pesanti quelli strappati all’Olimpico contro un Bologna che ha venduto cara la pelle. Un pareggio e una vittoria nelle ultime due giornate con in mezzo il Mondiale che coincidono esattamente con le due sconfitte dei ragazzi di Sarri e i quattro punti in meno dei giallorossi alla 14ª giornata quando la Lazio era seconda.
Il trend è positivo e l’aggancio ai cugini della Lazio certo contribuisce a rendere la striscia positiva di due risultati utili consecutivi ancora più significativa. Ma in casa Roma non si respira un’aria buona. Le prestazioni della squadra restano deludenti e il reparto offensivo continua a non brillare. Nella gara con il Bologna è rimasto fuori dall’undici titolare Abraham e quando è entrato, a venti minuti dalla fine del secondo tempo, si è reso protagonista al 96′ di un salvataggio sulla linea di porta a portiere battuto. Come un goal, si dice sempre in questi casi. È vero. Ma i 40 milioni spesi per portarlo alla Roma erano un investimento perché facesse goal e non perché li evitasse. Per quello erano stati spesi altri soldi.
Se il web ci dice quello che non sappiamo su Mourinho
È evidente che c’è malumore a Roma. I mugugni di Mourinho non soddisfatto della squadra e le dichiarazioni di Tiago Pinto che sembrano andare in tutt’altra direzione in vista del calciomercato, fanno il resto. Debito di bilancio e accordo di necessità con la Uefa che di fatto costringe la Roma, nei prossimi quattro anni, prima a vendere e poi a comprare, non fanno immaginare neanche a lungo termine delle soluzioni ai problemi del presente. Fare cassa è diventato un imperativo.
Anche nomi eccellenti della rosa potrebbero finire nella lista delle cessioni in vista del mercato soprattuto estivo. Si tratterà di privilegiare le operazioni che possano rendere al massimo in termini di incasso, con la possibilità di ingaggiare qualche nome importante a parametro zero. La lista degli svincolati a giugno 2023 è nota a tutti. Tiago Pinto è stato chiaro e senza mezze misure si è espresso proprio negli ultimi giorni ribadendo la linea in casa giallorossa: prima si vende e poi si compra, meglio se senza spendere. Mourinho sta a guardare. Ma a modo suo. Non è soddisfatto e la cosa trapela. I rapporti e i dialoghi con il general manager sembrano non essere favoriti dallo stesso idioma. Anzi ancora di più sembrano parlare esattamente due lingue diverse.
Il portoghese in panchina sa far parlare di sé anche quando non dice niente e sappiamo quanto è maestro di comunicazione. Quel che è certo è che sul web e sui social, che Mourinho partecipi o meno, il dibattito è aperto. Il tifoso tradizionale è in generale agguerrito e appassionato nelle esternazioni e prese di posizione. Nella versione social è ancora più attento e con le parole può scatenare una serie di reazioni a catena che quasi sempre sono un termometro della situazione più di tante analisi e commenti da parte degli addetti ai lavori. Quando segue da vicino i rumors, come chi teme che Mourinho possa lasciare la panchina della Roma per sedere su quella della nazionale portoghese. O quando sogna come chi magari tra i giocatori svincolati a cui potrà puntare la Roma nell’estate del 2023 sta pensando anche a Messi.