La Roma torna a vincere in campionato al rientro dopo la pausa mondiale ma resta l’incognita in attacco che ha dimostrato ancora una volta di essere un reparto in difficoltà, con la vittoria sul Bologna che arriva solo grazie ad un goal su rigore realizzato da Pellegrini.
La Roma ricomincia con una vittoria la seconda parte della stagione, dopo una pausa dal campionato di 52 giorni. Si è trattato per tutte le squadre di affrontare una sosta importante che alla ripresa poteva nascondere delle insidie per cui era fondamentale ripartire con il piede giusto. I giallorossi lo hanno fatto, portando a casa tre punti all’Olimpico contro il Bologna che pesano non poco in ottica quarto posto e Champions League. Ma la squadra non convince. Ancora di più l’attacco che continua a dimostrasi sterile.
Mourinho, sostituito dal vice Foti, non era in panchina dovendo scontare due giornate di squalifica. Ma ha comunque inciso con le scelte imposte ad inizio gara che hanno ridisegnato la squadra lanciando a centrocampo con una maglia da titolare il giovane Tahirovic, classe 2003, sulle linea della trequarti Dybala e Pellegrini a sostegno di Zaniolo unica punta. Esclusione eccellente quella dell’attaccante inglese Abraham.
Il 2022 era finito con il magro bottino di soli due punti nelle ultime tre gare. L’anno nuovo è iniziato con i tre punti casalinghi contro il Bologna battuto di misura e una classifica aggiornata alla 16ª giornata che vede la Roma sesta a 30 punti come i cugini della Lazio sconfitti a Lecce e agganciati in graduatoria. In avanti restano invariati i distacchi dall’Inter, dalla Juventus e dal Milan, vittoriose nelle loro gare. Accorciano tutte sul Napoli, sconfitto nel big match con l’Inter, che resta però saldamente in vetta alla classifica, ancora con un buon margine sulla seconda (più cinque) e sulle altre (più undici su Roma e Lazio).
Con il Bologna la vittoria è stata sofferta, soprattutto nel secondo tempo. Il goal partita è arrivando al 6′ del primo tempo su un calcio di rigore realizzato da Pellegrini, procurato dal neo campione del mondo Dybala. A conferma delle difficoltà realizzative in attacco, la rete del trequartista fa da contraltare alla prestazione dell’attaccante inglese dei giallorossi che entrato solo nella ripresa, al 73′ al posto dell’argentino uscito per problemi muscolari, si è reso protagonista di un salvataggio provvidenziale nei minuti di recupero con Rui Patricio battuto. Certo, un gesto che vale come e quanto un goal ma è significativo che proprio Abraham sia stato l’artefice di questo e non di un goal vero e proprio nella porta avversaria.
Al di là del passo in avanti in campionato e dei 30 punti raggiunti in classifica, un dato salta all’occhio ed è quello della differenza reti, somma algebrica tra goal fatti e subiti. Considerando le prime otto squadre in classifica, fino all’Atalanta e all’Udinese settima ed ottava, il dato è positivo (il Torino nono ha una differenza reti di -1). Si va dal +24 del Napoli al +5 della Roma. Appunto: se fino alla Lazio il valore della differenza reti segue a scalare quello dei punti in classifica delle corrispondenti squadre, il +5 della Roma è inferiore al +7 di Atalanta ed Udinese a 28 e 25 punti, indietro in classifica rispetto ai giallorossi.
La Roma di Mourinho è la squadra con la peggiore differenza reti tra le prime otto del campionato e tra quelle con il dato in positivo. Sono soprattutto i goal fatti che condizionano questo piazzamento. Sono solo 19 e relegano il reparto offensivo della Roma a peggior attacco delle prime otto in classifica. Ma non solo. Anche la Fiorentina decima in classifica, con una differenza reti di -2, ha realizzato 19 goal. Così come il Bologna undicesimo, con una differenza reti di -6, che ne ha realizzati 20. Ma anche la Salernitana ne ha realizzati 20, quattordicesima in classifica e con una differenza reti di -6.
La Roma potrebbe correre ai ripari e decidere di investire delle risorse proprio in attacco, viste le difficoltà di tutto il reparto difensivo a mettere in rete la palla. Spendere ma prima incassare, il dictat in casa Roma come spiegato da Tiago Pinto nelle ultime dichiarazioni in vista della sessione invernale di mercato. E allora potrebbe finire nella lista delle cessioni anche l’attaccante inglese Abraham, anche lui o soprattutto lui sotto accusa per la sterilità in attacco della squadra di Mourinho. A giugno 2023 la lista dei giocatori che risulteranno svincolati annovera anche alcuni nomi di rilievo come Deepay, Choupo-Moting e Zaha. Un’operazione perfetta per le casse della Roma che incasserebbe senza per di più spendere, ritrovandosi a sostituire l’inglese con un giocatore di livello senza abbassare il tasso tecnico della squadra. Ovviamente non c’è nulla di concreto e nessuna trattativa in corso ma da più parti comincia a circolare un certo malumore (vedi il tenore di alcuni commenti sui social da parte dei tifosi), con la vittoria di misura su calcio di rigore e l’esclusione dall’undici titolare di Abraham nell’ultima gara che certo non spostano l’attenzione sul problema.