‘Hanno nascosto tutto’: Juventus, i guai non finiscono più | Stavolta è finita
Emergono nuovi importanti dettagli che potrebbero portare ulteriori sanzioni per il club bianconero
Il pareggio di Lukaku all’ultimo secondo ha negato la gioia della vittoria in casa Juve. Nel match valevole per le semifinali di Coppa Italia, l’Inter è riuscita a trovare il pareggio nel finale e ha rinviato tutto alla gara di ritorno. Nonostante questo risultato amaro, però, in casa bianconera continua a regnare l’ottimismo.
La formazione di Allegri, nelle ultime uscite, ha messo in mostra una buona condizione fisica e la striscia positiva in campionato ne è la piena dimostrazione. Il tecnico toscano può essere soddisfatto dei suoi giocatori, che hanno saputo reagire alle vicende extra-campo. Sotto questo fronte, infatti, continuano ad arrivare notizie poco rassicuranti e la tensione cresce di giorno in giorno.
L’udienza per l’inchiesta Prisma (relativa alle plusvalenze fittizie) è stata rinviata al prossimo 15 maggio e, attualmente, non si sa ancora se i 15 punti di penalizzazione verranno restituiti o meno. Parallelamente a questa indagine, il club bianconero si dovrà difendere dalle accuse riguardanti la cosiddetta manovra stipendi.
I nuovi rilievi di Deloitte spaventano la Juve
L’inchiesta, relativa al pagamento degli stipendi durante il periodo Covid, ha spaventato ulteriormente i tifosi della Juventus che temono altre ripercussioni. Lo scenario peggiore, infatti, prevede una sanzione supplementare che potrebbe portare i punti di penalizzazione da 15 a 40. In quel caso il campionato della Juventus verrebbe totalmente stravolto e i bianconeri si ritroverebbero a serio rischio retrocessione.
Tuttavia, le notizie negative per il club bianconero non sembrano finire qui. Stando a quanto riporta il sito Dagospia, Deloitte, nota azienda di consulenza, avrebbe rintracciato alcune carte nascoste dalla Juventus relative agli anni 2018, 2019 e 2020. “Dall’esame della documentazione (gli atti depositati dai pm a febbraio e marzo) sono emersi diversi documenti relativi agli anni 2018, 2019 e 2020 che non ci erano stati forniti nel corso del nostro incarico di revisione dei bilanci della Juve per l’esercizio al 30 giugno 2022”, ha sottolineato la stessa società di revisione.
Il club bianconero si difende: “Dati irrilevanti”
Deloitte, nel suo resoconto, ha poi aggiunto: “Questi documenti, che non risultano depositati presso la Lega serie A, includono taluni memorandum, promemoria e accordi, prevalentemente relativi a operazioni di calciomercato con altre squadre effettuate dalla società nei precedenti esercizi, alcune delle quali avevano dato luogo a plusvalenze”.
La Juventus ha risposto prontamente al rilevamento sottolineando che “i potenziali effetti di tale qualificazione sarebbero irrilevanti sul patrimonio netto al 31 dicembre 2022”. La sensazione, però, è che sul fronte giudiziario potrebbero esserci ulteriori colpi di scena.