“Uno schiaffo in faccia”: tempesta in casa Roma | È successo l’impensabile
Sta succedendo di tutto in questa estate torrida della Roma, come se non bastasse il mancato attaccante per il gruppo squadra di Mou.
In casa Roma si spera che le tante, brutte notizie, si spengano con l’inizio del calcio giocato. Una vittoria contro la Salernitana, in programma all’Olimpico domenica alle ore 18.30, potrebbero spegnere quel sentimento di negatività che serpeggia nel clan giallorosso.
Tiago Pinto e gli uomini di mercato dei capitolini qualche errore di valutazione lo deve aver commesso per forza. La Roma era bene bene, rispettando il Settlement Agreement imposto dalla UEFA in tema di bilancio, portando nelle casse del club quei trenta milioni entro il 30 giugno, necessari per non incappare in sanzioni pesantissime. Doveva essere solo un punto di partenza. Già, doveva.
Ben presto il ritorno di Gianluca Scamacca, che aveva dato priorità ai giallorossi, diventa utopia: l’attaccante del West Ham non va neanche all’Inter, bensì all’Atalanta, che beffa tutti. Solo il primo nome a essere depennato in un mercato da incubo.
Sì è vero, la Roma riesce a vendere Ibanez e a far tornare Llorente, che tanto aveva piacevolmente colpito Mou nella passata stagione prima dell’infortunio. Arrivano Aouar (ottimo pre-season) e Ndicka, Kristensen e il dinamico duo del PSG Leandro Paredes (un ritorno) e Renato Sanches, ma del tanto famigerato attaccante, neanche l’ombra: niente Alvaro Morata, niente Marcos Leonardo, niente Marko Arnautovic. Niente Beltran, niente Nzola.
La delusione è doppia
Chissà se arriverà Zapata, la cui trattativa pare bloccata nel week end che porta la Roma al debutto in Serie A. Un debutto da sold out all’Olimpico, una regola da quando c’è Mourinho nella Capitale.
Ma l’affetto dei tifosi comincia a diminuire, per due ordini di motivi: il primo è legato ovviamente all’attaccante che manca, figlio di un potere d’acquisto davvero basso per i Friedkin, nonostante l’ottantina di milioni di euro ricavati dalla Roma con le cessioni in questo annetto di gestione oculata, all’interno però di un mercato sostenibile. Il secondo arriva dalle nuove norme alo stadio.
Un duro comunicato
“Dopo un’attenta analisi della situazione attuale abbiamo deciso di scrivere questo comunicato in cui ribadiamo la nostra voglia di opporci fermamente a delle normative istituzionali totalmente prive di senso e che limitano la nostra libertà in quanto tifosi”. Inizia così un duro comunicato dei tifosi Distinti Sud, redatto dall’avvocato Lorenzo Contucci: una protesta figlia del divieto di portare bandiere e altri oggetti che limiteranno la visibilità alle altre persone, presenti allo Stadio.
I tifosi non ci stanno: “Per protesta – prosegue lo stralcio del comunicato ufficiale – domenica 20 agosto entreremo all’olimpico al decimo minuto di gioco e non attaccheremo nessuno striscione. Chi vieta la nostra passione non merita il nostro rispetto!”. Ci mancava anche questa alla Roma di questi periodi…