Inter, arriva il tanto atteso rinnovo: contratto fino al 2025 | Progetto a lungo termine
La dirigenza nerazzurra ha raggiunto finalmente l’accordo per rinnovare il contratto, in scadenza nel 2024, di un ulteriore anno.
L’Inter si gode questi giorni di pausa per le nazionali che la separano dal Derby di Milano, il primo della storia che vede entrambe in testa alla classifica. Proseguono gli allenamenti agli ordini di Simone Inzaghi, ma ancora nulla in preparazione della partitissima di sabato 16 settembre, perché ben pochi sono i giocatori presenti ad Appiano Gentile dopo i 17 convocati dai rispettivi commissari tecnici.
In attesa, dunque, di fare sul serio, in casa nerazzurra si pensa ancora al perfetto (per adesso) inizio di stagione e, in particolar modo, alla straordinaria prestazione contro la Fiorentina. Dal punto di vista della produzione offensiva, la partita non è stata dissimile rispetto a quella dello scorso aprile, con la differenza che stavolta le occasioni da rete sono state effettivamente convertite.
La spietatezza sotto porta è una caratteristica che all’Inter è mancata nella passata stagione, una mancanza che l’è costata diversi punti. Fino ad ora, invece, ogni qualvolta si è presentata l’opportunità, la squadra ha colpito, come dimostra soprattutto la trasferta di Cagliari.
Un inizio che spiritualmente prosegue quanto di positivo avvenuto nelle ultime settimane della stagione 22-23 e che lanciano un chiaro segnale al campionato: i nerazzurri vogliono lo scudetto.
Ancora insieme
Il 2023, tutto sommato, ha regalato dei traguardi importanti: vittoria in Supercoppa italiana, vittoria in Coppa Italia e l’arrivo in Finale di Champions League. Risultati che hanno portato la dirigenza a rinnovare la fiducia a Simone Inzaghi, allungandogli il contratto di un anno.
L’estensione era sul tavolo già da giugno, ma è stata ufficializzata soltanto nelle ultime ore. L’ex allenatore della Lazio resterà sulla panchina nerazzurra almeno fino al 30 giugno 2025.
L’obiettivo che manca
Arrivato nel momento economicamente peggiore della gestione Zhang, Inzaghi non ha potuto avere a disposizione il budget di mercato che era stato riservato ad Antonio Conte nell’era pre-Covid19. Nonostante questo e le tante partenze – Hakimi e Lukaku nella primissima finestra di mercato – il tecnico piacentino ha vinto quattro trofei in due stagioni, e si è avvicinato ad altri due.
La Champions più che un rimpianto è stato un sogno mancato, il vero cruccio di Inzaghi è l’aver perso lo scudetto nel 2022, quando sembrava alla portata. L’obiettivo di questa stagione è riportare il club sul tetto d’Italia e raggiungere il traguardo della seconda stella prima del Milan.