Carriera giallorossa rovinata: alcol a fiumi e comportamenti discutibili | Adesso si può raccontare
Retroscena veramente clamoroso sul giocatore, con le recenti confessioni che hanno lasciato di stucco i tifosi e tutto l’ambiente romanista.
In casa Roma sono stati diversi i calciatori nel corso della storia che, anche se davano un importante contributo in campo, non erano proprio dei santi fuori. Gli esempi possono essere diversi. Uno è sicuramente Radja Nainggolan, che tra alcol, fumo e notti in discoteca è stato, soprattutto negli ultimi anni nella Capitale, sempre al centro di polemiche.
Antonio Cassano invece era più noto per le sue bravate in allenamento e i continui litigi con i tecnici, che gli hanno fatto quasi gettare del tutto un talento sopraffino, non solo a Roma, ma in tutte le squadre in cui ha militato in carriera.
Ma di recente è arrivata un’altra novità clamorosa riguardante un calciatore, che si è praticamente rovinato la carriera in giallorosso, tra alcol in eccesso e numerosi comportamenti discutibili. La notizia ha lasciato tutti senza parole.
Il racconto sul calciatore
Nei giorni scorsi Walter Sabatini, direttore sportivo al momento libero, che ha ricoperto l’incarico anche alla Roma, è intervenuto in live su Twitch sul canale di Cronache di Spogliatoio, dove ha parlato di Nemanja Radonjic e della sua recente esplosione con la maglia del Torino. Il dirigente, che lo aveva portato nella Capitale quando il ragazzo era ancora sconosciuto, ha raccontato pesanti retroscena sul periodo del giocatore nella Capitale. Di seguito le sue parole.
”Ho scritto un messaggio a Juric con Radonjic ha fatto un lavoro speciale. L’avevo preso da ragazzino e poteva tranquillamente arrivare a giocare in Serie A con la Roma. Provo un grande rammarico con Radonjic. Quando sono andato via il ragazzo viveva una vita molto discutibile. Beveva abbastanza e spesso non rientrava a dormire a Trigoria. Oggi finalmente lo vedo giocare con la squadra”.
E’ tempo della consacrazione per Radonjic
Il fantasista serbo nelle sue tante tappe della carriera giovanile è passato infatti anche per la Capitale, dove ce lo aveva portato proprio Sabatini. In giallorosso non è riuscito, anche per colpa delle sue bravate, a spiccare il volo.
Adesso, arrivato a 27 anni, sembra aver messo la testa a posto, e grazie al Torino, e soprattutto grazie al suo tecnico connazionale Ivan Juric, è pronto per il definitivo salto di qualità.