“Mai chiamato dalla Nazionale italiana”: il bomber della Serie A accetta la convocazione | Addio
Gli azzurri perdono la grande occasione di naturalizzare un protagonista assoluto del nostro campionato, che, come riportato nelle sue recenti dichiarazioni, ha risposto alla chiamata di un altra nazionale.
La nazionale italiana da sempre ha convocato degli oriundi. Tra i principali nel corso della storia ricordiamo i vari Schiaffino, Altafini, Sivori. Dopo mezzo secolo in cui questa scelta sembrava essere passata di moda, Mauro Camoranesi viene portato alla vincente spedizione dei mondiali in Germania da Marcello Lippi.
Da quel momento sempre più calciatori con il doppio passaporto sono stati chiamati dalla nostra selezione. Da Ledesma a Thiago Motta, passando per Osvaldo, Amauri, Eder, Emerson Palmieri, Paletta, Jorginho, Toloi e tanti altri. Il più recente è stato Mateo Retegui, centravanti italo-argentino che Roberto Mancini ha voluto convocare visto il problema della squadra nel trovare il gol.
Anche con il nuovo corso targato Luciano Spalletti però questo tipo di profili verranno continuati a valutare. Tuttavia una grande occasione per l’Italia sembra essere sfumata completamente. Infatti un bomber che avrebbe potuto vestire la maglia azzurra ha accettato la chiamata di un’altra nazionale, come da lui stesso dichiarato in un’intervista delle scorse ore.
Italia, occasione persa
Di recente Wallid Cheddira, attaccante del Frosinone, è intervenuto ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, dove ha rilasciato una lunga intervista. Tra i tanti temi toccati dal centravanti c’è stato quello sulla scelta della nazionale.
Il 25enne infatti è nato in Italia e poteva essere convocato dalla nazionale azzurra. Il bomber ciociaro però ha spiegato di aver scelto il Marocco in quanto lo ha seguito di più, al contrario della nostra selezione che non lo ha mai chiamato. Il calciatore si è anche soffermato sul mondiale giocato con gli africani, raccontando le emozioni dello storico traguardo raggiunto.
Le parole di Cheddira
”Nel momento in cui l’Italia non si è fatta mai sentire e il Marocco si è interessato, mi ha seguito, mi ha chiamato fino a convocarmi per il Mondiale, non c’è stata difficoltà di scelta…”.
”Abbiamo fatto qualcosa di straordinario, siamo entrati nella storia come prima africana in semifinale al Mondiale. Un percorso entusiasmante coronato dall’essere accolti da una marea di gente in Marocco, fino a poi arrivare a incontrare il re Muhammad VI al Palazzo Reale di Rabat e ricevere dalle sue mani l’onorificenza. Incredibile”.