Addio Belotti, colpo di scena: “Il popolo si era rivisto in lui…” | Doccia fredda per i tifosi
Duro colpo per la tifoseria per quanto riguarda il Gallo, come confermato anche dalle recenti dichiarazioni.
La Roma non ha cominciato il campionato nel migliore dei modi. Troppi i punti persi dalla squadra allenata da Josè Mourinho in queste prime giornate, soprattutto contro compagini ben al di sotto dei giallorossi dal punto di vista qualitativo. Ma non ci sono state solo note negative per la Magica.
Uno dei pochi salvarsi in questo avvio negativo è stato Andrea Belotti, che ha dato sempre l’anima in campo fornendo ottime prestazioni. Ciò nonostante però l’arrivo di Romelu Lukaku nella Capitale lo ha fatto scivolare indietro nelle gerarchie dello Special One, riducendo così il suo impiego.
Ma nelle ultime ore sono arrivate delle pesanti dichiarazioni nei suoi confronti riguardo ad un suo addio, per quello che è un clamoroso colpo di scena. Queste parole sono state una vera e propria doccia fredda per i tifosi, che si erano ormai rivisti in lui.
L’attacco a Belotti
Nelle scorse ore Ciccio Graziani, campione del mondo 1982 ed ex calciatore di Roma e Torino, ha concesso un’intervista a La Stampa. Tra i tanti temi trattati di stampo calcistico c’è stato anche quello riguardante Andrea Belotti, che nella recente sfida di campionato tra i giallorossi e i granata, terminata con il punteggio di 1-1 grazie alle reti di Lukaku e Zapata, è stato fischiato dai suoi vecchi supporters.
L’ex attaccante infatti ha provato a giustificare i tifosi torinesi per la loro reazione, lanciando un lieve attacco al centravanti romanista, che è andato via dal club la scorsa estate a parametro zero dopo diversi anni durante i quali era diventato anche capitano della squadra.
Le parole di Graziani
”Nel calcio il nemico esiste da sempre, fa parte del gioco e in qualche modo era inevitabile che finisse così. La gente, delusa, reagisce spesso di pancia, ma poi chiede un autografo. Belotti ha sbagliato ad andarsene senza dire una parola, il popolo si era rivisto in lui, doveva dare un messaggio chiaro.”
”Quando Lewandowski dal Borussia Dortmund è finito al Bayern Monaco i vecchi tifosi l’hanno applaudito a lungo. Al Gallo, però, 30 secondi di riconoscenza prima della partita li avrei comunque concessi: poi in campo non avrei fatto distinzioni”.