Lesione confermata, dopo gli esami il triste verdetto | Può saltare mezzo campionato
Troppe partite. Una si seguito all’altra. Ormai non si contano più gli infortuni. Alcuni sono delle vere e proprie tegole.
La forte sensazione è che lo sfogo di Maurizio Sarri al termine di Milan-Lazio, a prescindere dal mero risultato, rappresenta un’opinione condivisa. Sicuramente da molti allenatori, i primi a subirne le conseguenze.
“Calendario folle. Stanno mandando questi ragazzi al macello senza che nessuno intervenga. Il calcio è questo: prendi i soldi e scappa”. Si può discutere sulle tempistiche dell’allenatore della Lazio: puntare il dito nei confronti di UEFA, FIFA e Serie A potrebbe sembrare una scusa per mascherare il pessimo inizio di stagione da parte dei biancocelesti.
Poi ti giri intorno e vedi infermerie piene (la Roma ne sa qualcosa), allenatori che si lamentano (lo ha fatto anche Mourinho dopo la vittoria contro il Frosinone, rivelando che Dybala non giocherà in Europa League, a causa dei suoi acciacchi), giocatori che si fanno male. E per molto tempo.
Così lo sfogo di Sarri acquisisce un altro tono e quel: “Siamo vittime di un cocktail micidiale” ha un perché che va ben oltre la sconfitta della Lazio e del suo moment tutt’altro che magic, indica la situazione irreversibile di un calcio figlio dell’intasamento dato dal calendario UEFA (e FIFA) che cozza con i campionati a 20 squadre.
Un cane che si morde la coda
Purtroppo per il calcio, le parole di Sarri hanno tanto di logica se si estrapolano dal contesto dei risultati. La UEFA facendo giocare più partite ai club offre loro una risorsa, ma è gioia effimera, un cane che si morde la coda.
Più partite, più soldi, più infortuni. Non solo. Anche più giocatori in rosa. Ormai le big, vedi un’Inter che non naviga certo nell’oro a livello di bilancio, hanno praticamente due giocatori per ogni ruolo. Con il rischio indebitamento sempre più alto: basti pensare alla nascita questa estate dell’ormai famigerato mercato sostenibile, modo edulcorato per dire, soldi non ce ne sono più, bisogna prima vendere, poi (semmai comprare)
Infortunio (grave): avanti il prossimo
L’ultimo infortunio (grave) è toccato a Mattia Viti. Dopo Inter-Sassuolo si temeva il peggio, e così è stato: il difensore, classe 2002, ha riportato una lesione al muscolo adduttore destro.
Ha ovviamente saltato il Monday Night (tra l’altro perso 1-0) contro il Monza e non si sa quando tornare, potrebbe star fuori tanto. Se magari Sarri avesse fatto le sue esternazioni dopo un successo della Lazio, magari sarebbe stato capito meglio…