L’esonero dura pochissimo: è successo tutto in qualche minuto | I tifosi non riescono a crederci
Un bailamme di panchine saltate durante la sosta per il doppio impegno della Nazionale. Ma un esonero dura pochissimo.
Una vittoria, scontata. Una sconfitta dai due volte. Una delle soste più complesse della nostra storia recente, complice lo scandalo dei giocatori-scommettitori, si è chiusa in agrodolce per la Nazionale di Spalletti.
Contro Malta un 4-0 forse preventivato ma che ha mostrato il lato bello di una Nazionale a immagine e somiglianza del suo nuovo commissario tecnico, fautore del calcio “libero”.
Ma quel calcio dinamico, europeo, non è servito a Wembley. O meglio, una grande Italia passa in vantaggio con Scamacca e gioca a tratti meglio dell’Inghilterra, che trova il pari su un’invenzione di Bellingham (altra partita strepitosa del fuoriclasse del Real Madrid) e un rigore trasformato da Keane. Ma nella ripresa escono fuori i ragazzi di Southgate: Rushford (super assist di Bellingham) e ancora Kean griffano il 3-1, che mandano l’Italia praticamente allo “spareggio” con l’Ucraina (3-1 a Malta) non prima di aver sfatato il tabù Macedonia del Nord.
La Nazionale lascia spazio al ritorno del calcio dei club. Alcune squadre sono cambiate, altre sperano di non aver altre sorprese dallo scandalo dei giocatori scommettitori, che finora ha colpito Fagioli, Tonali e Zaniolo.
Cosa è cambiato: tutti gli allenatori saltati
In Serie A non c’è più Paulo Sousa. La Salernitana ha deciso di sfruttare la sosta per cambiare allenatore: torna Filippo Inzaghi, a caccia subito del primo successo nella sfida salvezza contro il Cagliari. Il Napoli ha preferito non cambiare, nonostante Rudi Garcia abbia una fiducia a tempo determinato.
Tra i cadetti sono addirittura saltate due panchine, non alla Samp che ha deciso di continuare con Pirlo nonostante il penultimo posto in classifica, bensì a Bari e a Lecco: via Magnani dentro l’esperto Pasquale Marino tra i Galletti, Emiliano Bonazzoli in luogo di Luciano Foschi tra i lariani.
Salta un’altra panchina. Anzi no…
Poteva cambiare anche il Crotone, ma così non è stato. Dietrofront da parte del club calabrese. Che, dopo aver annunciato l’esonero di Lamberto Zauli, ha deciso di richiamarlo, per un qualcosa che si vede di rado.
Sì perché la decisione di richiamare Zauli è stata figlia di una mobilitazione di massa da parte del gruppo squadra, all’unisono dalla parte del proprio allenatore. La conferma delle indiscrezioni è arrivata addirittura tramite conferenza stampa allo Scida. C’erano tutti i componenti della rosa, il direttore generale Raffaele Vrenna non poteva comunicare che Lamberto Zauli continuerà a guidare il Crotone.