“Non voglio essere un peso”: addio immediato al calcio | Appende gli scarpini al chiodo
Un 2023 all’insegna dei ritiri. Arriva il 52esimo addio al calcio, tra i volti noti. La decisione è presa: Appende gli scarpini al chiodo.
L’ultimo in ordine cronologico, Eden Hazard. Una stella che ha brillato di luce propria fino a quando non ha messo piedi a Madrid, sponda Real. Quattro anni da dimenticare, a 32 da svincolato ha deciso di appendere le fatidiche scarpette al chiodo.
Il più importante big a ritirarsi in questo 2023, senza ombra di dubbi, Gigi Buffon, ora capodelegazione federale. Ma c’è ne sono tanti tra i più noti ad aver detto basta in questo anno che volge al termine. Kevin Prince Boateng ha detto addio al calcio giocato a 36 anni, Lorenzo Ariado a 34, Diego Godin e Roberto Soldado.
A 43 anni ha alzato bandiera bianca Ricardo Oliveira, un goleador nel Valencia uno dei tanti passati per il Milan. E ancora: il Mago Silva e Ciccio Lodi, Giuseppe Rossi e Kuba Blaszczykowski (una meteora nella Fiorentina), Cesc Fabregas si è fermato a 36 anni, Asamoah Gyan a 37.
Mimmo Criscito e l’olandese Maarten Stekelenburg (ex portiere, tra le altre di Ajax e Roma), come dimenticarsi di Diamanti, guai a scordarsi Fernando Llorente. Joaquin ha superato la fatidica soglia dei 40, fermandosi a 41.
Da Marekiaro a Vrsaljko, passando per Bojan Krkic
Marek Hamsik ha annunciato il ritiro al termine dell’ultima stagione, in Turchia con il Trabzonspor. “Non è stata una decisione facile, ma è così – ha spiegato il 35enne, un’icona a Napoli – la mia è stata un’avventura meravigliosa“.
Anche Sime Vrsaljko ha deciso di dire basta: il croato, che in Italia ha giocato con Inter, Sassuolo e Genoa, si ferma a 31 anni, causa troppi infortuni. Vissel Kobe in Giappone è stata l’ultima squadra di Bojan Krkic, a Barcelona era considerato il nuovo Messi, alla Roma un po’ meno.
Adeus futebol, il suo corpo dice stop
A trentadue anni sono in molti a giocatore ancora, non Gabriel Silva. Il 32enne terzino sinistro brasiliano arrivò in Europa nel 2012 grazie al Granada, che poi lo cedette al Novara. In Italia vanta esperienze con Udinese, Carpi e Genoa. Granada bis e Saint Etienne, in Francia l’esperienza più lunga, poco più di un lustro.
“Quando ho deciso di tornare in Brasile, dopo più di 11 anni trascorsi in Europa, è stato per dimostrare che avevo ancora le carte in regola, e anche per il piacere di giocare di nuovo nel mio Paese. Purtroppo, dopo una carriera così lunga ai massimi livelli, ho capito che il mio corpo non ce la faceva più”. Le motivazioni di **, tornato in patria per l’ultimo ballo nella serie B verdeoro con il Ponte Preta, sono social. E rivelano anche che l’esterno aveva ancora un anno di contratto. Ma se il corpo dice stop… i soldi non bastano per continuare.