Niente esonero, arrivano le dimissioni: caos a Roma | Il tecnico lo annuncia a sorpresa
Quella sottile linea rossa tra esonero e dimissioni. Chissà se arriveranno insieme a fine stagione. Difficile che restino nella prossima stagione.
La panchina di Mou ha scottato per ben due volte in questa prima parte di stagione, al netto di questa estate, dove per suo stesso dire ha ricevuto un’offerta irrinunciabile: ci ha pensato un po’ su, poi ha declinato l’invito arabo. Chissà per quanto vien da chiedersi.
La prima volta fu nella settimana che portò alla sfida casalinga contro l’Empoli, la Roma veniva da un primo trittico alquanto indigesto: pari (in rimonta) in casa con la Salernitana di Paulo Sousa che di lì a poco sarebbe stato esonerato, sconfitta a Verona, sconfitta col Milan.
Ci pensarono i suoi gladiatori a sistema un po’ le cose: vuoi per una partita tutto cuore vuoi per la pochezza dell’avversario (era ancora l’Empoli di Zanetti) finì con una grande festa e un risultato roboante, 7-0.
Ma di lì a poco i problemi tornarono ancora più gravi: la Roma era crollata a Genova sotto i colpi del Grifone di Gila, ai Friedkin non piacque proprio quel 4-1 nel turno infrasettimanale. Alla vigilia del derby contro il Frosinone, il Corsport uscì addirittura con un’apertura da aut aut: se la Roma non avesse battuto i Canarini dell’ex Di Francesco, sarebbe stata la fine per Mourinho, prima della scadenza del contratto, fissato per giugno.
Un salvagente per lo Special One
Ancora una volta José Mourinho fu salvato dal suo popolo: Olimpico schierato, come sempre, dalla parte del suo condottiero, i giocatori figuriamoci. Derby per niente facile, ma alla fine la Roma vinse 2-0.
Strano ma vero, da lì in poi la Roma, nonostante i ripetuti e reiterati infortuni, non si è più fermata. Ancora una volta il calendario è stato fedele alleato di Mourinho, al resto ci hanno pensato i suoi scudieri: 4-0 in Europa League contro il Servette, 4-1 a Cagliari prima di una sosta salutare.
Chi ha Roma ha pagato dazio
Eusebio Di Francesco poteva essere il castigatore di Mourinho. Proprio lui che a Roma ha vinto uno scudetto da giocatore. Proprio lui che portò i giallorossi addirittura in semi di Champions League dopo l’epica eliminazione del Barcelona di Messi, completamente ribaltato in un Olimpico da tregenda.
Difra, invece, terminò il suo ciclo alla Roma con un esonero. O forse no? “La Roma non mi esonerò per la partita di Oporto – rivela l’attuale allenatore del Frosinone – fui io il primo a farmi da parte. Avevo comunicato ai dirigenti che non ero più a mio agio nella Roma, anche a cause del litigio con un calciatore, di cui non faccio il nome, ma anche se ci fossimo qualificati contro il Porto forse mi sarei dimesso”.