Lazio, retroscena esplosivo: ‘Ad un passo dalla Roma…’ | Un idolo biancoceleste gela i tifosi
Le recenti dichiarazioni di un calciatore laziale hanno lasciato senza parole i supporters e tutto l’ambiente di Formello.
Nel corso del 12esimo turno di campionato si è giocato il tanto atteso derby della Capitale. La partita si è conclusa con uno scialbo 0-0, privo di grandi occasioni da gol e con una lotta più fisica che tecnica. Un punto a testa che ha fatto bene ad entrambe, permettendo loro di avvicinarsi nuovamente alla zona Champions League, complici anche i risultati delle altre concorrenti.
La rivalità tra le due squadre proseguirà però a farsi sentire durante tutta la stagione, anche per ragioni di classifica. Roma e Lazio infatti sono tra le principali candidate a sfidarsi per un posto valevole la qualificazione alla prossima Champions League, e potrebbero darsi battaglia fino al termine della stagione per raggiungere il traguardo.
L’aria da derby che sembrava essersi allentata dopo il recente pareggio, è stata però improvvisamente riaccesa da alcune dichiarazioni da parte di un calciatore laziale. Un idolo biancoceleste infatti ha dichiarato sarebbe potuto andare a giocare dall’altra parte del Tevere, gelando così i suoi tifosi, rimasti increduli all’apprensione della notizia.
Le dichiarazioni del calciatore
Nei giorni scorsi Alessandro Nesta, ex difensore storico della Lazio (squadra in cui è cresciuto, rimanendoci per 9 anni prima di essere ceduto al Milan a causa di problemi economici della società), è intervenuto ai microfoni di Sky Sport, svelando un retroscena veramente da non credere sulla possibilità di giocare per la Roma. Di seguito le sue parole.
”Sono cresciuto in un quartiere romanista, Cinecittà a Roma Sud, e giocavo in una squadra affiliata alla Roma. Mio padre era tifosissimo della Lazio, come tutta la mia famiglia. Potevo andare alla Roma, ma mio padre era talmente tifoso che ha aspettato un anno, ho fatto il provino alla Lazio e mi hanno preso”.
Nesta e il suo rapporto con il derby
Il campione del mondo del 2006 poi si è soffermato su cosa ha significato per lui giocare il derby, arrivando addirittura a dire che è una partita più tesa di una finale di Champions League.
”Da quando hai 8 anni ti parlano sempre del derby. Non appena sei grande e lo giochi, senti una pressione importante. Io personalmente l’ho sofferto un po’. Ho fatto le finali di Champions League, ma il derby lo soffrivo di più. Il derby è qualcosa con cui cresci, te lo mettono nella testa”.