“La situazione si è aggravata”: la Roma trema, spunta l’assurda verità | Cosa hanno combinato i Friedkin
Ecco spiegati tutti i problemi di mercato di una Roma salvata soltanto dall’arrivo di Lukaku. Spunta l’assurda verità.
Già Tiago Pinto lo aveva detto al termine di una campagna acquisti complessa, dove ci sono voluti tre mesi per prendere un attaccante, grazie soprattutto all’amicizia dei Friedkin con Todd Boehly, decisiva a conti fatti per la chiusura del prestito di Lukaku dal Chelsea.
Per il resto, tante criticità. Fino al 30 giugno la Roma ha dovuto trovare dalle cessioni le plusvalenze necessarie per non andare contro ai paletti UEFA in tema di settlement agreement. Il sostituto di Abraham, poi, è arrivato soltanto a fine agosto.
Prima di Azmoun (e dell’affare Lukaku) la Roma ha provato a prendere i vari Morata, Arnautovic, perfino Marcos Leonardo, stellina del Santos appetito ora da mezza Europa, inglesi comprese. Più che le pretese delle squadre interessate, il club non ha potuto andare oltre una certa cifra. Mai.
“Nello scouting della Roma noi abbiamo quattro tipi di valutazioni: giocatori A che sono i top player, poi i B plus che sono quelli che possono essere titolari, i B che vanno monitorati e C che non servono alla Roma”. Riecheggiano le parole di Tiago Pinto: “Nel nostro database con cinquemila giocatori, il 90% dei calciatori di fascia A non possiamo prenderli”. La domanda sorge spontanea: perché la Roma non può prenderli?
I problemi della Roma
La risposta alla domanda sta dentro le capacità finanziarie, che la Roma attualmente non ha. Questo perché i Friedkin hanno preso consapevolmente una società che aveva un indebitamento di 400 milioni, figlio in gran parte della mala gestione di James Pallotta. Non solo.
La nuova proprietà statunitense ha avuto anche la sfortuna di intervenire in un momento come quello della pandemia che ha aggravato una situazione esplosa questa estate, con tutti quei problemi incontrati al momento in cui la Roma doveva affondare il colpo decisivo per chiudere un affare
Servono altri capitali
In questo contesto la prima conseguenza è inevitabilmente un mercato sostenibile: bisogna vendere prima di comprare. Tradotto, la Roma potrebbe cedere Spinazzola a fine stagione, per rinforzarsi.
Ma al di là del mercato sostenibile, per esempio a gennaio serve almeno un difensore vista la situazione tutt’altro che risolta riguardante l’infortunio di Chris Smalling, servono altri capitali per sopperire a questa criticità. E qui toccherà ai fratelli Friedkin risolvere il problemone, direttamente o indirettamente.