20 milioni all’anno: rifiutata un’offerta storica | Poteva essere il più ricco di tutti
Nuovo assalto arabo a suon di petroldollari. Ma per ora l’offerta da quasi venti milioni di euro è stata rifiutata.
L’ambito piano saudita nel calcio è a lungo termine, comprende giocatori formati ma non vecchie glorie. Insomma, chi pensa a un “copia e incolla” rispetto a quello cinese, di breve durata, è meglio che faccia i conti con la realtà. Preoccupandosi.
Sì perché gli arabi, dopo aver preso la Formula Uno con Mohammed Ben Sulayem, a capo della FIA, hanno deciso di investire sul calcio, convinti di poter diventare una delle più grandi potenze del calcio mondiale. Tanti gli indizi.
Hanno cominciato con Cristiano Ronaldo, apripista di una nuova frontiera, in estate sono arrivati Karim Benzema e addirittura Neymar. Ma non ci sono soltanto top player sì ma a fine carriera con l’obiettivo di strappare l’ultimo contratto importante.
Milinkovic Savic è volato all’Al-Hilal, capolista in fuga della Saudi Pro League con sette punti di vantaggio sull’Al-Nassr. Diogo Jota, ex stella del Liverpool, è passato all’Al-Ittihad a 24 anni. Ruben Neves ha lasciato la Premier League a 26 anni: vero che potrebbe tornare al Newcastle, ma solo esclusivamente perché così vuole il Fondo PIF, proprietario dei Magpies e dei 4 più importanti club arabi: Al-Hilal, Al-Nassr, Al-Ahli e Al-Ittihad, guarda caso le prime quattro in classifica del campionato saudita.
Non solo giocatori, allenatori e dirigenti
Che potrebbe non finire tutto in una bolla di sapone come è stato in Cina, lo si capisce perché dietro al progetto arabo c’è anche studio, applicazione, attenzione ai dettagli e la volontà di costruire un’economia alternativa al petrolio.
L’idea è quella di prendere, più o meno, 300 giocatori di livello in tre anni. Giocatori, ma non solo. Non è un caso che questa estate Max Allegri e José Mourinho si sono ritrovati a dire di no a due, rispettive, super offerte. Secondo il Corsport l’allenatore della Juventus il prossimo anno potrebbe cambiare idea, visto che la nuova proprietà ha diverse vedute dalle sue. Idem per Mourinho, in scadenza di contratto, peraltro, con la Roma.
C’è (ancora) chi dice no ai sauditi
Per il momento non tutti sono convinti del progetto arabo. Tra gli allenatori, per esempio, ha fatto scalpore una notizia rimbalzata dalla Spagna, nel particolare dall’autorevole quotidiano madrileno (e madridista) AS.
Julen Lopetegui era il candidato numero uno alla panchina dell’Al-Ittihad dopo l’esonero di Nuno Espirito Santo. Ma l’allenatore basco, nonostante sia appiedato per la prematura fine con gli inglesi del Wolverhampton, ha detto no a 18 milioni di euro all’anno. Sempre secondo la “prensa” spagnola, l’ex cittì della Spagna vorrebbe tornare in Premier League. C’è ancora chi affascina per la sua storia ultra centenaria, come quella inglese.