Calcioscommesse, nuova bordata: ”Scommettevo con chi è in Federazione” | Trema ancora il calcio italiano
Le ultime dichiarazioni rilasciate sul tema scommesse lasciano tutti con il fiato sospeso, avendo scoperchiato un vaso che coinvolge anche alcuni membri della FIGC.
Il caso riguardante il calcioscommesse esploso alcuni mesi fa sembra ultimamente essersi placato dopo le prime condanne.
In seguito alle squalifiche inflitte a Fagioli e Tonali infatti la situazione è rientrata, e fino ad ora non ci sono state ulteriori novità. Sarebbe meglio però dire fino ai giorni scorsi.
Di recente infatti delle dichiarazioni da non credere hanno fatto tremare nuovamente il mondo del calcio italiano, visto che a quanto pare nella vicenda sarebbero coinvolti dei membri della Federazione.
Le dichiarazioni che sconvolgono il nostro calcio
In tanti ricorderanno lo scandalo scommesse del 2011 che ha coinvolto il calcio italiano. In quell’occasione uno dei principali volti del caso fu Marco Paoloni. Il portiere, che stava disputando una buona carriera nelle categorie minori, ai tempi della Cremonese venne infatti addirittura accusato di aver messo dei sonniferi nelle bottigliette dei compagni di squadra, in modo da condizionare il risultato di una partita su cui aveva scommesso.
Nei giorni scorsi l’ex simbolo di quella triste storia è stato intervistato alla trasmissione Avanti Popolo, dove gli è stato chiesto proprio del caso scommesse attuale e di quello in cui venne coinvolto. Paoloni ha detto la sua, trovando alcune similitudini con quanto accaduto più di dieci anni fa, ma soprattutto ha sganciato delle accuse pesantissime.
Le parole di Paoloni
”Ho scommesso con giocatori che giocano ancora in Serie A e altri che sono oggi in Federazione. Non andavo in giro col registratore, ma avrei le prove. Mi hanno criticato sui giornali, ma i primi erano loro. Io all’epoca giocavo sui siti illegali, come tanti altri, ma di questo non si parlò. Questa cosa non uscì, questo problema dell’illegalità dei siti non venne fuori”.
”E’ proprio un sistema, vanno a cercare il giocatore che è più debole e ha un vizio che è quello del gioco. Quante persone hanno dei giocatori dentro alle squadre, a me è successo così. Io all’epoca non ho detto niente, non volevo coinvolgere gli altri. Ma a distanza di anni, dopo come è andata, ti dico che queste persone che reputavo amici mi hanno abbandonato, e anzi alcuni hanno fatto interviste con i giornali criticandomi quando i primi erano loro”.