Vattene via da qui: la tifoseria aggredisce il presidente | Stavolta non c’è ritorno
I tifosi non ci stanno ed esprimono tutto il loro disappunto: durissima contestazione e striscione di protesta contro il presidente.
Il mondo del calcio non è purtroppo nuovo ad episodi di contestazione e protesta che poi sono trascesi in violenza. Negli anni si sono ripetuti continuamente e sempre più con maggiore frequenza.
Il dissenso degli ultras nei confronti della propria squadra spesso ha portato a forme di minacce verbali, insulti, anche attraverso il web e i social, o peggio ancora con striscioni offensivi o addirittura aggressioni fisiche. Questo modus operandi è diventato quasi una prassi consolidata, un rituale in tutte le categoria, dalla Serie A alla Serie C fino ai campionati dilettantistici di provincia.
Questo fenomeno si è poi allargato a macchia d’olio ed è aumentato anche dopo l’avvento e l’uso sempre più massiccio dei social network, divenuti una cassa di risonanza capace di fomentare gli animi ed in grado di portare poi a pesantissime contestazioni e proteste.
Anche negli ultimi anni si sono verificati tantissimi fatti ed episodi che hanno coinvolto diverse tifoserie e gruppi organizzati che non hanno risparmiato nessuno: dai calciatori ai presidenti, fino ai direttori sportivi e gli allenatori.
I tifosi dell’Hellas contro Setti
Tutti nel calderone e coinvolti in pesanti proteste da parte di una frangia di tifosi. L’ultimo accadimento, che stavolta ha riguardato solo il patron della società, è stato registrato a Verona. Nel mirino della contestazione Maurizio Setti, presidente dell’Hellas.
Nei giorni scorsi la Curva Sud aveva diramato un comunicato in cui veniva criticata la gestione di Setti e chiamata a raccolta i sostenitori gialloblu. Così circa 500 tifosi scaligeri si sono dati appuntamento sotto la sede del club, in via Olanda in Zai, per esprimere tutto il loro disappunto e per chiedere un incontro con l’imprenditore carpigiano.
Contestazione e striscione sotto la sede del club
I tifosi veronesi pretendevano chiarimenti sul futuro della società, dopo le voci e le indiscrezioni circa una possibile cessione e la partenza di diversi calciatori in questa sessione di mercato invernale.
Nessun coro, nessuna bandiera o fumogeno. La protesta e la contestazione si è sviluppata solo con uno striscione srotolato che recitava: “Saremo tranquilli solo quando te ne andrai”. Alla fine l’incontro tra Setti e i tifosi non c’è stato ma la spaccatura è evidente e sempre più profonda.