L’ho chiamato io: De Rossi a Roma grazie a una persona | Lo voleva ad ogni costo
Nuovi retroscena sul ritorno di Daniele De Rossi a Roma. Decisiva la volontà di un personaggio importante per riportarlo a Trigoria.
L’amichevole in Arabia vinta 2-1 contro l’Al-Shabab è servita soltanto a confermare che la Roma non ha dovuto pagare nessuna penale per l’assenza dell’infortunato Dybala e chi non ha partecipato all’amichevole kermesse.
Ma ha consolidato il concept che la Roma in quello spicchio di mondo più o meno vasto, gode di un enorme appeal, nonostante i risultati la releghino fuori dalla zona Champions League in Serie A, con un cambio di allenatore fresco-fresco di settimana. E con un futuro tutto da scrivere.
A quanto pare lo vogliono continuare a scrivere i Friedkin, papà Dan e il figlio-braccio destro Ryan, nonostante per qualcuno la trasferta della Roma in terra saudita non è stata soltanto figlia dell’accordo con il Main Sponsor Riyadh Season ma anche, chissà per intavolare qualche trattativa di cessione del club.
I Friedkin assicurano che non c’è in piedi nessun business in corso per l’acquisizione della Roma da parte di qualche fondo arabo e continuano ad andare per la loro strada, compreso quel modo di gestire il club con troppi silenzi, spesso assordanti.
L’ombra di Mourinho
Intanto l’ombra di Mourinho aleggia sulla Roma. Ancora. Neanche lui dovrebbe finire in Arabia, almeno stando ai rumors che lo volevano in procinto di accettare proprio la corte dell’Al-Shabab. A prescindere dal futuro però, è il passato a riaffiorare.
La litigata furiosa tra Ryan Friedkin e Mourinho è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, ma regala non soltanto un retroscena sull’ultimo giorno dello Special One a Roma, conferma l’ascesa al potere di chi finora stava vivendo di luce riflessa, quella di Dan.
Io sono Ryan
È cresciuto in silenzio Ryan Friedkin sotto l’ala protettiva ma anche un po’ abbondante di papà Dan. Ora comincia a influire sulle scelte societarie. Non è stato solo colui che ha discusso animatamente con Mourinho.
È Ryan la sera prima a chiamare De Rossi offrendogli la panchina della Roma, lui a portare avanti la trattativa, lui ovviamente a informare papà di cosa stava succedendo. Dan ha dato soltanto il benservito allo Special One, per tutto il resto ci ha pensato proprio Ryan. Un’ascesa importante, dunque, di un uomo che ha da poco superato i trenta, sempre più consapevole e maturo. È cresciuto Ryan, adesso anche Mourinho lo sa.