Lukaku, le speranze sono ridotte al lumicino: ‘Ecco perché andrà via’ | Colpo tremendo per i tifosi
Non solo il nuovo diesse, a Roma tiene banco anche il futuro di Lukaku. Si assottigliano sempre di più le speranze di riscatto. Ecco perché.
Sette squadre nove trasferimenti. Basterebbe questo dato incredibile trattandosi di un giocatore di un certo livello sempre con la valigia pronta, per non far dormire sonni tranquilli ai tifosi della Roma, una squadra (e società) ancora con troppi punti interrogativi.
Anderlecht, Chelsea, West Bromwich, Everton, Manchester United e Inter, prima di approdare questa estate, a campionato iniziato e grazie solo ed esclusivamente alla forte amicizia tra Todd Boehly e i Friedkin, alla Roma.
Non ci sono tanti casi di grandi attaccanti che, escludendo le esperienze a fine carriera, hanno cambiato maglia così spesso. Un giocatore inquieto, alla costante ricerca di qualcosa che, dopo averla finalmente trovata (all’Inter), ha rapidamente lasciato andare in nome di un ingaggio superiore.
Alla Roma, poi, si sono susseguite altre vicissitudini che non lasciano presagire nulla di buono per l’immediato futuro. L’addio di Tiago Pinto e, subito dopo l’esonero di Mourinho, l’impossibilità di capire a oggi quale nuovo percorso i Friedkin abbiano intenzione di seguire.
Un ulteriore problema per il riscatto
Ci mancava la mazzata governativa, che qualche mese fa ha annunciato l’abrogazione nel calcio del Decreto Crescita, che stava favorendo in Italia l’arrivo di lavoratori residenti all’estero grazie a un regime fiscale agevolato, con sgravi fino al 50%.
È stato uno dei motivi che ha permesso ai Friedkin di prendere Mourinho, Dybala e, appunto Big Rom. Anche sull’asso argentino campione del mondo in Qatar ci sono dei dubbi sulla sua permanenza, ma quanti quelli sull’attaccante belga.
Catarsi e calciomercato
A causa del Fair Play Finanziario la Roma potrebbe non riuscire a versare la cifra richiesta dal Chelsea nelle casse dei Blue, che, grazie alle intercessioni delle proprietà, si è attesta intorno ai 35 milioni di euro. Per questo che l’accesso della Roma alla prossima edizione della Champions League potrebbe essere catartico in questa situazione, anche se le sirene arabe si stanno facendo sempre più pressanti sul giocatore belga, rischiando di rendere inutile ogni possibile tentativo della Roma.
Lukaku, poi, è fatto così: ha sempre anteposto lo stipendio (in memoria di quei giorni da bambino quando si confrontava con la povertà) alla gloria, che non deve essere per forza una cosa brutta pensando al suo passato. Forse, per capire le sue scelte discutibili e spesso contraddittorie, bisogna ricordarsi da dove è partito. Ci sarà tempo, comunque, per parlarne, prima il piazzamento Champions League, un passaggio pressoché fondamentale.