Roma, Friedkin interviene in prima persona: doppio addio immediato | Fuori dalle porte di Trigoria
Seppur a piccoli passi, la rivoluzione dei Friedkin si sta pian piano muovendo. Arrivano altri saluti in casa giallorossa.
C’è una Roma che prova ad andare avanti tra mille difficoltà, con la contestazione in piena regola di una bella fetta di tifoseria nei confronti di Lorenzo Pellegrini, ritenuto il principale responsabile dell’esonero di Mourinho.
Ma anche un De Rossi che cerca l’impresa di una qualificazione in Champions League complessa, perché Atalanta e Bologna stanno correndo a ritmi vertiginosi. Il tutto senza sapere nulla di ciò che accadrà a giugno.
Sì perché a febbraio inoltrato la Roma non ha ancora un direttore sportivo, figurare fondamentale in chiave calciomercato e, volendo, anche nella scelta di un allenatore. Che sia Daniele De Rossi o chissà chi, fa niente.
In questo scenario, con una società che diserta i funerali della leggenda Losi, silente come sempre, sono due le cose. O davvero i Friedkin stanno trattando per davvero con il Fondo PIF per la cessione del club capitolino, oppure ha ragione Manuel Gerolin.
Il discorso dell’ex centrocampista giallorosso, ora dirigente sportivo, non fa una piega: un direttore sportivo non si sceglie a giugno perché deve studiare il mercato, la politica societaria della squadra, e soprattutto deve sapere se cercare un altro allenatore oppure puntare su quello che ha.
Due strade plausibili
Solo due strade in questo limbo per la Roma. La prima dà seguito a tutte quelle voci (sempre smentite dai Friedkin) che vogliono gli arabi interessati alla Roma e, a questo punto, la proprietà che potrebbe ascoltarli quanto meno per capire se davvero hanno voglia di spendere quel miliardo, la cifra che i Friedkin hanno stabilito come valutazione del club.
Oppure il nuovo direttore sportivo già si sta muovendo sotto traccia, con direttive ben precise sulla linea da seguire in ambito di guida tecnica, ma anche come muoversi sul calciomercato. Altrimenti avrebbe ancora ragione Gerolin: “Sarebbe assurdo”.
Tempo di saluti
Con Mourinho sono volati davvero gli stracci, la conferma arriva anche dall’ultima uscita dello Special One che, pur rispettando la scelta, è stato messo “fuori dalla Roma per colpa di qualcuno che ci capisce poco di calcio”. Tiago Pinto è stato omaggiato. Ora è tempo di altri saluti.
Non c’è più, così sembra, Danielle Silvester, la fidata segretaria di Dan Friedkin, adesso non c’è più neanche lo storico Luca Pietrafesa, responsabile dell’area comunicazione della Roma dal 2016. Una mossa giudicata improvvisa e inaspettata visto che solo qualche giorno fa Pietrafesa aveva rappresentato il club giallorosso ai funerali di Mandolesi. Rivoluzione o passaggio di consegne? Lo scopriremo solo vivendo.