Problemi al ginocchio, a tremare è De Rossi | In lui contava tantissimo: la situazione è delle peggiori
Arrivano le prime brutte notizie per Daniele De Rossi, lato infermeria. Di nuovo i fantasmi di ciò che ha passato Mourinho in tre anni di Roma.
Un po’ cruccio, un po’ alibi. La questione legata agli infiniti infortuni della Roma del ciclo Mourinho può essere sintetizzata così. Un po’ crucci sicuramente, perché se sei costretto ad arretrare il factotum Cristante a ruolo di centrale, in maniera reiterata, è ovvio che qualche problema devi averlo.
Magari solo quello per José Mourinho. Dalla terza giornata in poi di questo campionato, lo Special One ha perso Chris Smalling, uno dei suoi pilastri difensivi. Non che nelle prime tre giornate (con Salernitana, Hellas Verona e Milano) l’inglese avesse brillato. Un parente alla lontana di quello che ha rappresentato almeno per un’annata, il meglio della Serie A nel suo ruolo. Poi si è saputo il perché.
L’infortunio al tendine d’Achille l’ha martoriato, al resto ci ha pensato il suo modus operandi a far infuriare Mourinho: un determinato tipo di alimentazione (è vetegeriano) nessuna voglia di sottoporsi alle infiltrazioni per giocare. Ciò che per l’allenatore portoghese era un alibi per Smalling un cruccio.
Cruccio o alibi, Mourinho ha dovuto convivere con le assenze per infortunio, decisive per una Roma che quest’anno subisce troppi gol. Questo va detto, a prescindere dal giudizio finale sulla sua esperienza sulle sponde giallorosse del Tevere.
Cosa c’è che non va
Daniele De Rossi ha già problemi di suo da risolvere: uno su tutti, certi gol presi che si ripetono. La rete di Paixao a Rotterdam contro Feyenoord è arrivata dal solito cross al centro dell’area, lasciato completamente libero di saltare in area di rigore, complice l’errore in marcatura di Diego Llorente.
Non è la prima volta che la Roma subisce gol da situazione di cross nella gestione De Rossi, addirittura cinque. Quando parte un traversone verso l’area di rigore, c’è sempre qualcuno che sbaglia. Il gol di Kastanos, quello di Acerbi ma anche l’autogol di Angelino (in ritardo) per anticipare Thuram. DDR deve risolvere questo di problema, anziché quello degli infortuni. E invece bisogna monitorare le condizioni di Ndicka, sembra che ci sia qualcosa che non va.
Quella fasciatura sul ginocchio
Quando Ndicka ha lasciato la Roma per la Coppa d’Africa (vinta peraltro in finale contro la Nigeria), il difensore ivoriano ha salutato Mourinho con un semplice arrivederci, ma si sarebbe aspettato di ritrovare un allenatore conosciuto ai più, ma non a lui.
Ndicka sta sfruttando questi giorni per conoscere il nuovo allenatore della Roma, ma si è rivisto a Trigoria con una fasciatura al ginocchio sinistro. Una fasciatura che fa soltanto spavento a guardarla. I fantasmi non Mou non possono essere anche quelli di De Rossi.