“Deve andare in prigione”: l’ex rossonero nei guai fino al collo | Hanno scoperto tutto, sentenza devastante
Accuse che lasciano rabbrividire quelle che hanno coinvolto una vecchia conoscenza del Milan, che dopo il grave reato commesso si appresta a finire dietro le sbarre per un lungo periodo di tempo.
Noi tutti pensiamo troppo spesso che i calciatori hanno una vita semplice e priva di pensieri. La realtà però è che questi sono persone proprio come noi.
E proprio come noi comuni mortali queste a volte possono commettere alcuni errori. E’ questo ciò che qualche tempo fa ha fatto una vecchia conoscenza del Milan, che adesso è nei guai fino al collo.
Dopo che infatti è stato scoperto il reato da lui commesso, è stata emessa una sentenza per lui a dir poco devastante. Come se non bastasse poi qualche ora fa sono arrivate delle ulteriori accuse nei suoi confronti, che rischiano di farlo crollare definitivamente.
Le parole che fanno sprofondare l’ex Milan
In tanti sono a conoscenza della vicenda in cui è rimasto coinvolto Robinho, ex calciatore tra le tante anche del Milan. L’ex fuoriclasse infatti dovrà scontare una pena di ben 9 anni di reclusione per il reato di stupro, commesso proprio durante il suo periodo in maglia rossonera e per il quale è stato condannato nel nostro paese. A parlare della questione nelle scorse ore è stato Lula, il presidente del Brasile, che ha attaccato ancora Robinho. Di seguito le sue parole.
”Robinho è già stato condannato in Italia e avrebbe dovuto scontare la pena qui. Sarà processato questo mese e spero che paghi il prezzo della sua irresponsabilità. E’ un atto imperdonabile, un crimine. Tutte le persone che commettono il reato di stupro devono andare in prigione. Robinho è stato più fortunato del 99% dei giovani brasiliani, ha guadagnato tanti soldi ed è diventato molto famoso. Non aveva bisogno di farlo”.
Giorni di attesa per l’ex fuoriclasse
Secondo l’accusa infatti in quella sera maledetta del 2013 Robinho in compagnia di cinque amici avrebbe fatto ubriacare una giovane ragazza, addirittura fino ad arrivare al punto di rendere la vittima priva di sensi e senza la capacità di difendersi, abusando poi di lei diverse volte.
Questa ricostruzione ha fatto esprimere la corte di cassazione italiana nel 2022 rendendo così definitiva la pena. Anche in Brasile però si vuole applicare la condanna, e nei prossimi giorni, precisamente il prossimo 20 marzo, si stabilirà se questa sentenza potrà essere applicata o meno in territorio brasiliano.