Non verrà confermato in estate: Roma, purtroppo non c’è niente da fare | Il contratto è una condanna
Le prime scelte dei Friedkin non sembrano proprio lasciare adito a dubbi. C’è chi a giugno lascerà la Roma, il contratto è una condanna.
Un po’ come fece Simone Inzaghi un anno fa, proprio di questi tempi quando fu a un passo dall’esonero, anche Daniele De Rossi come ha messo piede nuovamente a Trigoria ha cercato di coinvolgere tutti, anche e soprattutto quelli che con Mourinho era stati messi ai margini del gruppo squadra.
Una sorta di patto d’acciaio a tempo determinato, quando poi ci sarà la resa dei conti. Dal punto di vista economico in primis. Così è nata la Roma di Daniele De Rossi: il primo a mettersi in gioco, il primo a non voler pensare al futuro, preferendo vivere il presente.
Così è tornato l’entusiasmo, i risultati sono dalla parte della visione dell’allenatore giallorosso: Roma ancora una volta ai quarti di finale di Europa League, in piena corsa per la qualificazione in Champions League, da cercare anche in campionato (era un miraggio qualche mese fa), sia per il quarto, sia per il quinto posto nel caso in cui l’Italia terminerà nei primi due posti del Ranking UEFA.
Ma se Daniele De Rossi sembra essersi preso già la riconferma, si parla di un biennale a Trigoria pronto e da firmare, lo stesso non si può dire per alcuni giallorossi. Che a giugno, a prescindere dai risultati, non faranno più parte del progetto di DDR.
Una selezione naturale
Il primo è abbastanza scontato: Rui Patricio ha perso il posto da titolare a vantaggio di un ottimo Svilar, è per di più in scadenza di contratto, non si sono proprio i margini per estendere l’accordo tra il portiere portoghese e il club giallorosso.
Lo stesso potrebbe dirsi per Spinazzola, tornato ai suoi livelli con l’arrivo di De Rossi, senza l’assillo per di più degli infortuni. Ma in questo caso è proprio un discorso meramente economico: ha il contratto in scadenza e, per stessa ammissione del suo agente, a oggi non ci sono gli estremi per prolungare il contratto con la Roma.
Un altro addio
Mentre per Lukaku, Azmoun e, volendo, Huijsen, non dipende esclusivamente dalla Roma, c’è bisogno del sì da parte di Chelsea, Bayer Leverkusen e Juventus, sembra ovvio che Renato Sanches non farà parte della Roma che verrà.
A Renato Sanches il cambio di allenatore non è servito affatto. Con Mourinho, prima del cambio lampo a Bologna, era stato utilizzato l’ultima volta il 5 novembre da titolare, poi solo scampoli di partita. Con De Rossi la musica non è cambiata: per il centrocampista portoghese, ben lontano dal 55% di presenze utili per il riscatto, l’esperienza alla Roma è un triste miserere.