“Le partite si vendono”: milioni di tifosi senza parole | Uno scandalo immane travolge l’Italia
Nuova bufera sul calcio italiano. Dopo doping e giocatori scommettitori pesanti accuse di combine scatenato uno scandalo immane.
Ne stanno succedono di tutti i colori in questo campionato. Colori sbiaditi che gettano ombre sul un calcio malato. In tutti i sensi. Pronti-via, subito un caso di doping, tanto per gradire: Pogba positivo a un controllo antidoping dopo Udinese-Juventus, dove peraltro non scende neanche in campo.
Il francese pensa di essere innocente e non patteggia. Mossa a quanto pare sbagliata visto che le controanalisi confermano la sua positività, così come la giustizia la richiesta di 4 anni della Procura. Ok c’è ancora il TAS di Losanna, ma la carriera del Polpo bianconero, intanto, rischia di essere chiusa qua.
Nel frattempo esplode il caso dei giocatori-scommettitori. I siluri lanciati da Corona con Dillingers News colpiscono un po’ alla rinfusa, in mezzo al caos più totale la giustizia individua in Fagioli e Tonali gli unici colpevoli: con una sentenza che si afflittiva ha ben poco, il centrocampista bianconero tornerà in campo a metà maggio, l’Azzurro del Newcastle si perde l’Europeo. Magari fosse finito tutto qui.
Il Monza riporta in Italia Papu Gomez, che praticamente non mette mai piede in campo. Il campione del mondo argentino, che solo a settembre ha firmato con i briantei, a ottobre risulta positivo a un controllo antidoping, addirittura effettuato ai tempi del Siviglia nel novembre del 2022, poco prima di giocare e vincere il Mondiale in Qatar. Ricorso respinto. Due turni di squalifica.
Di indagini in indagini
Sta succedendo di tutto in Italia, perfino che il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, venga indagato per un presunto auto-riciclaggio. Nel frattempo, in campo, Roberto D’Aversa pensa bene di colpire Henry nel post gara di un infuocato Lecce-Hellas Verona 0-1.
Come se non bastasse, dopo la Finanza nella sede proprio del Verona (mesi prima), viene perquisita la sede del Milan. Perché? Perché l’attuale amministratore delegato Furlani e il suo predecessore Gazidis finiscono sotto inchiesta per presunte violazioni nel passaggio del club da Elliott a RedBird, che potrebbero portare multe pesanti e perfino punti di penalizzazione in Italia, esclusione dalle coppe in Europa.
Malus in fundo
Tanto per non farci mancare mai nulla, il presidente del Lecco, tra i cadetti, ha alzato un polverone cosmico dopo le sue esternazioni a dir poco sconcertanti: “Ho paura di movimenti strani dei nostri tesserati – ha tuonato Paolo Di Nunno – spero che mettano il telefono sotto controllo a tutti”.
Giocatori e staff tecnico insorgono con un comunicato ufficiale intento a prendere le distanze: “Le sue affermazioni, riguardanti un presunto coinvolgimento dei tesserati in condotte illecite, sono semplicemente diffamatorie. Nessuno deve o dovrà mai mettere in dubbio il nostro impegno sul campo”. Manca ancora qualche mese al termine della stagione, la speranza è che sia finito tutto qui. Non è abbastanza?