Lazio, è ancora caos: “Atto da vigliacchi” | L’aria a Formello non si raffredda, c’è proprio lui nel mirino
Continuano a rimanere più accesi che mai gli animi in casa biancoceleste, con un protagonista assoluto che questa volte è finito nel mirino della critica, che ci è andata giù pesante.
La situazione della Lazio continua ad essere alquanto incandescente. Dopo le dimissioni di Maurizio Sarri, il cambio di allenatore e le liti tra calciatori e società per il ritiro, le acque non si sono affatto calmate.
Nemmeno la vittoria in casa del Frosinone e l’avvicendamento di Igor Tudor sulla panchina sembra aver placato la situazione, che è addirittura degenerata per una situazione di grave entità.
Nelle scorse ore infatti un altro pezzo grosso biancoceleste è entrato nel mirino della critica in maniera molto dura dopo quanto accaduto.
Ecco cosa è successo
Nelle scorse ore l’ex calciatore della Lazio Paolo Di Canio, ospite alla trasmissione Sky Calcio Club, ha voluto sferrare un duro attacco nei confronti di chi ha commesso l’aggressione ai danni di Ciro Immobile dei giorni scorsi, ma allo stesso tempo non ha risparmiato critiche aspre verso il patron biancoceleste Claudio Lotito, colpevole di non aver fatto nulla per difendere il suo calciatore.
Il presidente laziale infatti, interpellato sulla questione riguardante il suo capitano, ha risposto seccamente dicendo: ”A me succede tutti i giorni: nessun pensiero. Vivo sotto scorta da 20 anni, ha capito qual è il tema? Tutti i giorni. Eppure io non è che faccio tutto sto clamore”.
Il duro attacco di Di Canio nei confronti di Lotito
”L’aggressione a Immobile è una cosa brutta, ridicola. Fosse stata anche solo una persona, anche solo una parola. E’ poi stato un atto da vigliacchi, poi anche davanti al figlio. Il presidente, che dice quelle cose. Ma per voi è normale come ha commentato Lotito? Che ha parlato della sua scorta che ha da anni? Per me no. Già con la storia del tradimento aveva messo un bel carico”.
”Lui è il responsabile della Lazio, Immobile è un suo giocatore, un suo uomo e deve difenderlo. Ma è la normalità? Ma che discorsi sono? Noi vogliamo migliorare il calcio, ma bisogna partire da questi atteggiamenti che non sono di campo o altro. I proprietari dei club devono parlare con la testa e non come se fossero con gli amici al bar. Loro hanno delle responsabilità”.