Arbitro imbavagliato, lo scandalo scuote la Serie A | Costretto a ‘fuggire’: confessione da pelle d’oca
Non si placa il caso relativo agli arbitri in Serie A, uno di questi è stato imbavagliato e costretto ad andarsene, ecco le sue parole
In questi primi mesi di 2024 sono capitati diversi episodi spiacevoli sui campi di Serie A che hanno coinvolto i giocatori e i tecnici, dalla testata di D’Aversa all’attaccante del Verona Henry che è costato l’esonero all’allenatore del Lecce alle presunte frasi razziste di Francesco Acerbi nei confronti di Juan Jesus nel posticipo dell’ultimo turno di campionato tra Inter e Napoli.
Gli arbitri si sono trovati a gestire situazioni complicate e spesso sono stati vittime di atteggiamenti poco rispettosi. Alcune decisioni non sono state condivise e hanno provocato polemiche.
Dal derby della Capitale dei quarti di finale di Coppa Italia che si è trasformato nel finale in un far west a un altro match che ha coinvolto la Lazio, quello perso in casa contro il Milan e che ha visto una reazione spropositata del patron Claudio Lotito nel dopo partita.
Lo strumento del Var è stato messo in discussione, a detta di molti non funzionale a garantire il corretto svolgimento delle partite e non sempre di aiuto nel determinare le giuste dinamiche di falli o presunti tali avvenuti in campo.
Un ex arbitro accusa il sistema italiano, pesanti accuse da parte sua
Eugenio Abbattista, ex arbitro di Serie A e B fresco di dimissioni dal ruolo di VAR dopo un anno e mezzo circa di attività, lancia tramite la trasmissione Le Iene su Italia 1 il suo personale messaggio critico verso il mondo dell’arbitraggio italiano.
Spiega il motivo delle sue dimissioni: “Ero stanco della sensazione di schifo che avvertivo attorno. Mi sono sentito con un bavaglio alla bocca che non mi apparteneva. Impossibilità di parlare, di esprimermi e autorizzazioni negate”.
Abbattista costretto a smettere di arbitrare, non ha potuto difendersi
Un allontanamento deciso dall’alto: “Dopo il primo servizio che mi riguardava, io ho chiesto di poter parlare, non mi è stata concessa l’autorizzazione. Dovevo andare a casa, smettere di arbitrare perché non era stato chiesto che io rimanessi nell’organico“.
Dichiarazioni che gettano perplessità e che possono portare a dei provvedimenti nei confronti delle cariche coinvolte. Sono previsti sviluppi in tal senso, per fare chiarezza su una vicenda che ha scosso l’opinione pubblica e gli amanti del calcio.