A noi non ci serve più: Roma, ‘pacco’ rispedito al mittente | A fine giugno un clamoroso ritorno
La Roma si prepara ad accogliere di nuovo a Trigoria un giocatore spedito in prestito ma che non ha convinto nella sua nuova squadra
Quando ancora è tutto da decidere per la Roma, tra campionato ed Europa League, tra l’ambizione del quarto posto e quella di alzare il trofeo internazionale, il pensiero va anche al futuro e al mercato di quest’estate. In attesa di capire chi sarà il direttore sportivo successore di Tiago Pinto, le ipotesi di una campagna acquisti scoppiettante dipendono dalle disponibilità economiche di cui disporranno i Friedkin.
Negli ultimi due anni le trattative si sono focalizzate su operazioni in prestito e ingaggi di parametri zero ed esuberi di top club europei, cercando di rinforzare in questo modo l’organico, con alcuni colpi importanti come quello di Dybala e di Lukaku.
Quest’ultimo tornerà al Chelsea a fine giugno e sarà da valutare l’ipotesi di rinnovare la parentesi nella Capitale, con la volontà del giocatore che va in questa direzione ma che è secondaria rispetto a quella del club inglese.
Per Dybala vige una clausola di 15 milioni nei confronti dell’estero, di 20 per club di Serie A ma le parti sembrano propense a continuare l’avventura in giallorosso, soprattutto dopo l’ottima stagione che l’argentino sta disputando.
Andrea Belotti e il suo futuro che non sarà a Firenze
Per quanto riguarda l’attacco farà probabilmente di nuovo capolino a Trigoria Andrea Belotti, passato in prestito alla Fiorentina in questa finestra di riparazione invernale.
Per il bomber azzurro un feeling che non è mai nato con l’ambiente, nonostante la stima di mister Vincenzo Italiano, tanto che Renato Buso, ospite di Radio FirenzeViola, ha commentato le recenti prestazioni del Gallo: “Belotti non può rappresentare il futuro della Fiorentina. Fa reparto da solo, si sbatte per la squadra e tutto. Ma non è il bomber che serve“.
Belotti e la fatica di segnare che incide sul giudizio del suo rendimento
Belotti che non è riuscito a replicare né in Toscana né a Roma la media realizzativa avuta a Torino anche se l’impegno, lo spirito di sacrificio e l’attaccamento alla maglia non sono mai mancati, tanto da avere comunque il supporto delle tifoserie.
Ma il ruolo della punta centrale si giudica soprattutto sulla capacità di essere decisivo sotto porta e quando manca il goal tutto il resto passa in secondo piano.