Se chiama Sarri, non dirò di no: il centrocampista sempre più lontano dalla Lazio | La prima cessione dell’estate
Sarri non è più l’allenatore della Lazio e per la sua prossima panchina si porterà dietro un centrocampista dei biancocelesti
Sono stati due anni e mezzo importanti quelli di Maurizio Sarri sulla panchina della Lazio. L’approdo del tecnico toscano è avvenuto nel momento del passaggio di Simone Inzaghi all’Inter. L’ex mister del Napoli e della Juventus ha dato continuità al lavoro svolto dal suo predecessore, avendo a disposizione una rosa in larga parte identica.
Le sue idee di calcio offensivo hanno trovato validi interpreti negli uomini d’attacco del club capitolino, ricco di giocatori dai piedi buoni che hanno saputo ben amalgamarsi nella trequarti.
La scorsa stagione è arrivato il secondo posto dietro a un Napoli straripante e si è trattato del miglior piazzamento della presidenza targata Claudio Lotito. Dopo questo grande traguardo è iniziata invece la parabola discendente.
L’addio di Milinkovic Savic ha lasciato una voragine che non è stata colmata dagli innesti del mercato della passata estate e il rendimento nell’attuale campionato è stato nettamente inferiore, fino alla decisione dell’allenatore di dimettersi, con al suo posto la scelta di affidare la squadra ad Igor Tudor, il quale sta provando a raggiungere un’insperata qualificazione alla prossima Champions, ipotesi però alquanto complicata.
Sarri torna in panchina, decide di seguerlo un mediano della Lazio, ecco chi è
Sarri che ha però voglia di rimettersi in gioco e di tornare in panchina. Si parla di lui come possibile successore di Vincenzo Italiano che ha già fatto sapere che non sarà più l’allenatore della Fiorentina anche per la prossima stagione.
A prescindere dalla sua futura destinazione, Sarri vorrebbe portare con sé Vecino, centrocampista in forza alla Lazio e fondamentale nelle geometrie della mediana dei biancocelesti.
Le qualità di Vecino, centrocampista di grande intelligenza tattica
Si tratterebbe di un potenziale ritorno per il sudamericano a Firenze, primo club italiano in cui ha mostrato grandi doti prima di trasferirsi all’Inter e dare il suo contributo alla rinascita nerazzurra dopo il dominio della Juventus nello scorso decennio.
Vecino che mette in campo un’intelligenza tattica di alto livello oltre alla capacità di inserirsi negli spazi, qualità che consente lui di essere pericoloso in fase offensiva. Un innesto che sarebbe utile per ogni compagine del nostro campionato, in grado di unire quantità a giocate, corsa a possesso palla.