Clamoroso Juve, fuori Allegri dentro il CT | Lo seguivano già da tempo
Nuovi scenari per il futuro della panchina della Juventus, il nome a sorpresa delle ultime ore è un commissario tecnico che disputerà gli Europei
Quando manca ancora poco meno di un mese al termine del campionato, in casa Juventus si pensa al futuro anche se due obiettivi sono ancora da raggiungere. In primis si sta parlando della qualificazione alla prossima Champions League, la priorità per la dirigenza bianconera che necessita del ritorno nella massima competizione europea dopo un anno di stop forzato a causa della sentenza UEFA che aveva escluso per la stagione in corso il club.
Ma per guardare con un bicchiere mezzo pieno l’annata serve battere l’Atalanta nella finale della Coppa Italia, che coinciderebbe con la possibilità di tornare ad alzare un trofeo dopo tre anni di digiuno, troppi per la storia recente della società.
Una volta disputati questi match il primo nodo da sciogliere riguarderà la panchina, con Max Allegri che difficilmente si siederà per la quarta stagione consecutiva al comando della Juventus.
Il favorito a prendere il posto del tecnico livornese è Thiago Motta, artefice del miracolo Bologna, a un passo da una storica qualificazione alla Champions grazie a un calcio propositivo e alla valorizzazione di giovani talenti.
Non solo Thiago Motta, ecco la nuova idea per la panchina della Juventus
Un altro nome sul taccuino di Cristiano Giuntoli è quello dell’attuale commissario tecnico del Belgio Domenico Tedesco, tanto da essere stato accostato anche al Milan, data la sua confessione che avrebbe piacere ad allenare in Serie A.
Il mister ha rilasciato, infatti, un’intervista alla Gazzetta dello Sport, in cui ha dichiarato: “Ora sono concentratissimo sull’Europeo e non ho davanti il piano della mia carriera, tutto dipende dalle situazioni. Non nascondo però che mi piace il calcio italiano, e che ci sono cresciuto“.
Tedesco, il suo calcio innovativo e prontato al dominio del gioco
Altre curiosità emerse riguardano il suo modo di allenare: “Tratto i miei giocatori come trattavano me i miei genitori, e in quello c’è molto di italiano. Tatticamente sono cresciuto nello Stoccarda dove si pratica un calcio dominante, contro-pressing, verticalizzazioni veloci. Ma ho imparato ovunque, parlando con i calciatori. Hanno tante idee, basta ascoltarli“.
Tedesco sa di avere a disposizione una rosa di assoluto spessore, che non ha però mai espresso il calcio migliore in occasione delle fasi finali degli ultimi Mondiali ed Europei. Chissà se lui riuscirà a portare la Nazionale belga alla vittoria del trofeo.