Terremoto nella Capitale, un big gela tutti: “È stato difficile cambiare allenatore” | Rapporto logorato con il tecnico
Le parole del top player evidenziano un rapporto incrinato da tempo con il tecnico del club capitolino: ora la situazione è incandescente.
Siamo ancora agli albori della nuova stagione di Serie A. Le squadra hanno iniziato ad affrontare la classica preparazione estiva nei rispettivi ritiri, e non vedono l’ora di cominciare a giocare.
Anche in casa Roma c’è grande entusiasmo per il nuovo anno da affrontare con Daniele De Rossi sulla panchina, che si spera dia il la a ottimi risultati.
Ma la grande atmosfera che si respirava fino a poco fa nel ritiro del club capitolino è svanita nel nulla dopo le recenti dichiarazioni di un top player, il quale ha reso note le crepe avute nel rapporto con l’allenatore.
Affermazioni dure del top player sul mister
Matteo Guendouzi è stato uno dei migliori calciatori della Lazio nella passata stagione. Questo almeno fino a quando Igor Tudor ha preso il posto di Maurizio Sarri. Le diatribe tra il calciatore francese e l’allenatore erano note dai tempi di Marsiglia, e hanno influito anche su loro rapporto in biancoceleste.
A spiegare grosso modo la situazione tesa venutasi a creare tra il calciatore transalpino e il tecnico croato ai tempi dell’OM ci ha pensato nelle scorse ore proprio Guendouzi, che ha parlato ai microfoni di Carrè per una lunga intervista.
Le parole di Guendouzi su Tudor
”I problemi con Tudor al Marsiglia? Avevo un rapporto così forte con Sampaoli che per me è stato difficile cambiare allenatore. Mi sono adattato bene all’inizio, ho dato il massimo. Ma è difficile passare da un estremo all’altro: siamo passati dal calcio di possesso palla al calcio di transizione, con un pressing molto alto e molta intensità. Tutto quello su cui avevamo lavorato per un anno è andato in malora per ricominciare con un nuovo progetto di gioco. Bisognava adattarsi in fretta”.
”E’ stato faticoso mentalmente perché in allenamento non facevamo le cose che ci piacevano di più. Non è stato facile. Però abbiamo messo al primo posto l’aspetto professionale. Tutti abbiamo dato il massimo per realizzare l’idea di gioco dell’allenatore. Abbiamo dato tutto in campo. A fine stagione eravamo un po’ stanchi e non tenevamo più il passo mentalmente. Passare da uno stile di gioco a un altro nel giro di pochi mesi è stato davvero molto difficile”.