Il suo tempo a Roma è finito: via libera del mister, è sulla lista dei partenti | Prezzo da top player
Alla Roma serve un tesoretto per poter fare mercato e aumentare una rosa numericamente sotto organico. DDR dice sì alla cessione.
Chissà quanto aiuterà alla Roma la mancata acquisizione da parte dei Friedkin, dell’Everton. Già così fare mercato è un problema (come lo era sotto l’egida di Tiago Pinto), figuriamoci se la proprietà statunitense avesse preso, come doveva essere a un certo punto della trattativa, il club dei Toffies.
Il club giallorosso ha un disperato bisogno non solo di quantità di giocatori per una rosa attualmente sotto organico da un punto di vista numerica, ma anche di qualità. Serve un nome di grido, se non fosse che è partito Lukaku, top scorer giallorosso con 21 reti.
Servono soprattutto soldi per provare a prendere Soulè (30 milioni), magari per rilanciare l’assalto a Federico Chiesa, magari per dare seguito a un sondaggio fatto negli ultimi giorni per Mateo Retegui, centravanti del Genoa e della nazionale.
Volendo servono i soldi per rinnovare il contratto a Dybala, un contratto per il momento accantonato perché alla Roma servono rinforzi. Più di uno. E, visto che questi soldi non vengono messi, per i più disparati motivi, dalla società, l’unico modo è che provengano da un mercato sostenibile.
Per ogni acquisto, una cessione
Per arrivare a Retegui, per cui c’è anche alla Juventus, alla Roma servono tra i 20-25 milioni per l’italo-argentino, questo il prezzo fissato dal Grifone, che in caso di addio di Retegui proverebbe a prendere M’Bala Nzola, in uscita dalla Fiorentina.
Ebbene, quei 20-25 milioni, si potrebbero avere con una cessione, visto che i Friedkin hanno detto sì all’operazione dal 30 mln di euro per Mati Soulè. L’indiziato si conosce, anche da tempo volendo: è Tammy Abraham, con il placet di Daniele De Rossi.
Nulla di grave
L’inglese negli ultimi giorni di ritiro a Trigoria ha accusato un problema al muscolo obliquo addominale destro e ha salto l’amichevole contro il Latina. Era solo un’assenza in via precauzionale, visto che Abraham è tornato in gruppo abbastanza velocemente.
Una buona notizia, volendo, anche per il Milan, che da tempo ha messo nel mirino l’inglese, sin da quando Paulo Fonseca, e non Lopetegui, è stato designato come l’erede di Stefano Pioli. Perso Zirkzee, il Milan ha capito che ne avrebbe potuti prendere due là davanti: uno è Morata, l’altro potrebbe essere proprio Tammy Abraham. Al massimo Niclas Fullkrug, ma questa è un’altra storia.