“Facevo uso di queste sostanze”: Serie A incredula, il campione ha confessato tutto | Da lui non se l’aspettava nessuno
Una rivelazione tremenda da parte del calciatore, che ha lasciato senza parole tutto l’ambiente del mondo del calcio e gli appassionati.
Molto spesso noi vediamo i calciatori come degli autentici supereroi, inscalfibili e privi di qualsiasi emozione. In realtà però questi sono persone esattamente come tutte le altre, e chiaramente vivono problemi e drammi personali.
E’ proprio questo ciò che è accaduto di recente ad un grande nome della nostra Serie A, che si è confessato raccontando tutto ciò che ha passato negli ultimi tempi.
Delle rivelazioni tristissime da parte sua, che stando al suo racconto ha fatto uso di sostanze diventandone dipendente. Una confessione tristissima, che nessuno si aspettava da parte sua, e che ha lasciato tutti senza parole.
Il triste racconto del calciatore
Tutti noi ricorderemo Lys Gomis, portiere italiano con passaporto senegalese cresciuto nelle giovanili del Torino e che ha giocato per diversi club italiani e non solo. Di recente l’estremo difensore, al momento in forza al Passatore, si è raccontato ai microfoni di ‘La Stampa’, parlando di una triste situazione in cui è rimasto coinvolto, che lo aveva visto qualche tempo fa diventare dipendente da varie sostanze. Di seguito le sue parole.
”Bevevo tanto per non restare con i miei pensieri. Usavo sostanze stupefacenti per sentirmi meglio. Avevo paura un po’ di tutto. Mi sentivo di non valere più nulla. Ho investito tanto sul calciatore e trascurato l’uomo. Sono rimasto vulnerabile. Mi sentivo solo. Spaesato. Un fallito”.
Come sta oggi Gomis?
Fortunatamente l’ex calciatore granata oggi sta meglio ed ha quasi superato i suoi problemi di dipendenza, come specifica nel resto dell’intervista. ”Una mattina mi sono guardato allo specchio e la figura che vedevo riflessa non ero io. Nessuna emozione, apatia completa, ero praticamente morto. Mi sono detto: ‘Devi fare qualcosa”’.
”Ho trovato una struttura a Villafranca d’Asti e siamo andati a monte del problema: ho lavorato su di me, il mio stile di vita e l’ambiente con cui mi devo confrontare. In 5 mesi ho fatto tantissime sedute, con coraggio ho chiesto scusa a tutti quelli che ho ferito. E sono rinato. Continuerò a lavorare nel centro: scriverò un libro e lo dedicherò a mia mamma, che nella tempesta è stata al mio fianco con la convinzione che arrivasse l’arcobaleno”.