“A gennaio va via”: dalla delusione in Nazionale all’addio imminente | I tifosi si sono stancati
Tante note positive per la Nazionale di Spalletti che rinasce a Parigi. Ma non è tutto oro quello che luccica. Un forte dubbio.
L’Italia s’è (ri)desta. Nonostante un inizio choc che non lascia presagire nulla di buono, o che meglio ancora sembrava la lunga mano della pessima Italia della fallimentare spedizione in Germania per Euro 2024, la squadra di Spalletti è riuscita a vincere in rimonta in Francia. Proprio ieri sera invece, gli azzurri hanno sconfitto Israele portandosi in testa al girone a quota 6 punti.
Un successo importantissimo quello con la Francia per tante motivazioni. In ricordo di un passato finalmente dimenticato, basti pensare che erano 70 anni che la Nazionale non vinceva nella terra degli odiati (sportivamente parlando) ultra-nemici transalpini.
Un successo salutare per il presente perché permette a Spalletti di lavorare in completa serenità, con un sistema di gioco ben definito (il 3-5-2) e idee chiare, senza la Spada di Damocle figlia della nefasta spedizione europea.
Un successo in terra francese importante per la Nations League, competizione da non snobbare assolutamente, le prime quattro infatti, si garantiranno la partecipazione ai playoff al Mondiale del 2026 (l’Italia manca dalla competizione iridata da due fasi finali), nel caso in cui non si dovesse staccare il pass diretto per la prossima kermesse iridata (la prima a 48 squadre) tra Canada, Messico e Stati Uniti. Tant’è.
La dottrina è divisa
Il blitz in terra francese ha riconciliato Di Lorenzo con la Nazionale, nonostante lo strafalcione iniziale che ha permesso a Barcola di sbloccare il risultato dopo 14 secondi, e mostrato un Lorenzo Pellegrini decoroso.
Quando si parla del capitano della Roma, la dottrina è sempre divisa. C’è chi lo reputa il principale colpevole della cacciata di Mourinho e chi lo loda per la sua efficacia, sia sotto il profilo del gioco sia delle reti. Un po’ come la sua prestazione in Francia.
Sotto esame
Inizio faticoso, quasi barcollante sotto i colpi delle ripartenze francesi e del fraseggio dominante nei primi minuti dei Les Bleus. Poi la crescita, sotto tutti i punti di vista: ottimi i suoi movimenti tra le linee, performante come smista-palloni, molto bene anche in fase difensiva. Questo almeno per molti, non per tutti.
Tra i commenti dei romanisti vige, invece, la manifestazione del lato oscuro di Lorenzo Pellegrini piuttosto che la sua forza. In tanti hanno criticato la prestazione del capitano della Roma. C’è chi lo ha accusato di stare sempre per terra, chi lo definisce addirittura come l’anello debole dell’Italia, qualcuno non perde occasione per ricordare a tutti il suo comportamento sotto l’egida di Mourinho. Un commento riassuntivo, la cartina di tornasole di molti tifosi romanisti. “Pellegrini decoroso? Sempre per terra e passaggi sbagliati: a gennaio via”. Gli esami per Lollo non finiscono mai.