Zalewski come Dybala: “no” al Galatasaray | Ecco il motivo del clamoroso rifiuto
Zalewski come Dybala: dopo l’argentino anche l’esterno polacco dice no ad una faraonica offerta per restare in giallorosso
Dal suo arrivo nella capitale il nuovo ds giallorosso Florent Ghisolfi ha rivoluzionato una rosa che nella passata stagione ha dimostrato di avere più di qualche punto debole. L’addio di Lukaku era uno dei principali problemi da affrontare in questa nuova avventura, ma l’accurata gestione finanziaria da parte della società negli anni precedenti è riuscita a dare i suoi frutti, consentendo all’ex Nizza di piazzare un colpo da quasi 40 milioni di euro, riuscendo a strappare Artem Dovbyk dalla concorrenza dell’Atletico Madrid.
In entrata si sono registrati diversi colpi, con un mercato che si assesta su una spesa di oltre 100 milioni di euro, fattore che obbliga Daniele De Rossi a condurre la squadra verso un ritorno in Champions League, grazie anche al posto in più disponibile già dallo scorso campionato.
Ben dodici sono stati gli acquisti, ai quali però hanno dovuto far spazio le cessioni, alcune indolore, mentre altre che invece hanno fatto un bel po di rumore, come ad esempio quella di Edoardo Bove alla Fiorentina, non gradita a diversi tifosi, che hanno contestato la scelta di lasciar partire un ragazzo che a detta di molti avrebbe potuto ancora dimostrare il suo valore.
Un altro nome che sembrava ormai destinato a lasciare Trigoria era quello di Nicola Zalewski, finito nel mirino dei turchi del Galatasaray. La trattativa era vicinissima alla chiusura, ma il calciatore dopo averci riflettuto bene ha deciso di dire di no.
Zalewski come Dybala: il motivo del “no” al Galatasaray
Nicola Zalewski non era convinto sin da subito di un suo passaggio in Turchia. Il calciatore infatti per accettare il trasferimento era arrivato a chiedere una cifra quasi 10 volte superiore all’attuale ingaggio, ovvero 2,5 milioni di euro netti a stagione, a confronto dei 350 mila che attualmente percepisce nella capitale, questo aveva inizialmente spaventato gli emissari del Galatasaray che in un primo momento non sembravano voler venire incontro alle richieste dell’esterno polacco. Alla fine il club ha deciso di accontentare queste richieste, raggiungendo con gli agenti un accordo per 2 milioni di euro netti a stagione.
Tuttavia anche in questo caso il 59 romanista non se l’è sentita di accettare, rinunciando a quella che poteva essere una grande opportunità dal punto di vista economico. I motivi sarebbero legati al fatto che il ragazzo non sia pianamente convinto di lasciare l’Italia, dove comunque ha amici e parenti, per andare a vivere in Turchia, ma non solo. La Roma resta la sua squadra del cuore, un amore che lo accompagna sin da prima della sua vita da calciatore, ed anche questo è probabilmente uno dei motivi che lo ha portato a volersi giocare le sue carte sotto la guida di una leggenda di questo club come Daniele De Rossi.
Simboli di Roma, capitani e bandiere: quando i soldi non comprano l’amore
L’amore per la Roma è un qualcosa di viscerale, che spesso non si può quantificare con il vile denaro. Lo sanno bene le leggende del passato come Totti e De Rossi, con il primo in particolare che resta l’unico vero rimpianto del Real Madrid, con Florentino Perez che ha ammesso in prima persona di aver provato di tutto pur di convincere l’ex numero 10 a lasciare la capitale. Una storia fatta forse di pochi trofei e molti rimpianti, ma anche di tanti uomini che sono riusciti ad entrare nel cuore dei tifosi di generazione in generazione.
Da Totti e De Rossi, fino a Bruno Conti e Giannini, Di Bartolomei, fino ad arrivare ad Attilio Ferraris, “bravo nazionale e capitano”. Tantissime leggende accomunate da un unico fattore, l’amore per questa maglia. La volontà di Dybala di restare rappresenta un po un tuffo nel passato, e per certi versi lo è anche quella di Zalewski. Probabilmente il suo nome non sarà mai accostato a queste leggende, tuttavia la scelta di restare per dimostrare il suo valore rinunciando ad uno stipendio nettamente superiore non può che essere apprezzata.