Dopo Zalewski tocca a Mancini: ‘Anche lui resta fuori’ | Acque agitate in casa Roma
Il caso Zalewski è aperto. Ma ora tocca anche a un altro giallorosso essere messo in disparte. Le parole sono molto chiare.
Daniele De Rossi ha fatto spallucce sull’ennesimo caso scoppiato in casa Roma, riguardante un Nicola Zalewski che alla fine non è andato nemmeno al Galatasaray. Una trattativa saltata quando tutto lasciva presagire che l’esterno polacco avesse accettato l’offerta turca.
Invece Zalewski ha detto no a una ricca proposta di due milioni di euro a stagione, facendo di fatto perdere circa dieci milioni di euro al club giallorosso, che a suo volta aveva trovato l’accordo con il club di Istanbul. Un ennesimo rifiuto che ha mandato su tutte le furie la dirigenza romanista.
Sì perché questa estate Zalewski aveva già rifiutato prima il PSV Eindhoven, poi il Napoli che aveva ammiccato allo scambio con Ngonge. Il tutto si somma a un altro no, quello per il rinnovo di contratto con la Roma.
Una Roma che ha deciso di metterlo fuori rosa. “Dovete chiedere alla società, è un discorso che va al di sopra di me”. Daniele De Rossi passa la palla al club. “Non credo che la scelta di metterlo fuori rosa sia definitiva, è un discorso legato al contratto in scadenza. La scelta è stata presa dalla società che me l’ha comunicata qualche giorno fa”.
Avanti il prossimo
De Rossi ha provato a smorzare i toni alla vigilia della trasferta di Marassi contro il Genoza: “Se le parti dovessero trovare l’accordo per il rinnovo verrà reintegrato”. Il problema è che se finora non ci sono stati passi avanti, difficile che si possa andare di amore e d’accordo, anche perché Zalewki a gennaio sarà libero di accordarsi con chiunque.
Ma non c’è soltanto il caso Zalewski a funestare il ritorno del campionato dopo la sosta del campionato per gli impegni delle nazionali in tutto il mondo. Una grande vespaio di polemiche hanno alzato certe parole su Mancini.
Tra il serio e il faceto
“io non gioco al fantacalcio ma l’importante è che ci siano giocatori siano della Roma”. Tra il serio e il faceto l’ex bandiera giallorossa ha stupito per certe dichiarazioni. “In difesa prendo Ndicka o Hermoso, loro giocano di più, te lo dico io, anche Hummels”.
Nelle pieghe delle parole dell’ex 10 giallorosso, però, si leggono delle gerarchie: non c’è per esempio il nome di Mancini, uno dei indispensabili sotto l’egida di Mourinho, che ha giocato anche con le infiltrazioni per dare una mano all’allora squadra dello Special One. E se anche De Rossi prendesse in parola Totti riguardo quei giocatori che “giocano di più”? Che si farebbe con l’ex Atalanta? Ai posteri l’ardua sentenza.