“È stato violento”: De Rossi, l’ultimo retroscena chiarisce tutto | Tifosi e squadra non riescono a crederci
La Roma tra contestazione e dissenso per l’esonero di De Rossi. Tifosi furiosi e squadra esterrefatta per l’ultimo retroscena.
L’esonero di Daniele De Rossi fa ancora notizia. Tra retroscena e conseguenze della decisione dei Friedkin è scoppiato il finimondo nella Roma giallorossa. Dirigenza sotto accusa, per i Friedkin ormai una consuetudine, a tal punto che i proprietari del club hanno ritenuto opportuno tornare negli Stati Uniti. Sarebbe stato un stillicidio restare nella Capitale e assistere a Roma-Udinese.
La situazione rischia di degenerare pensando a quanto sta accadendo a Lina Souloukou, il CEO del club capitolino che ha giocato un ruolo centrale nell’esonero di uno dei figli di Roma. Per i tifosi giallorossi non ci sono dubbi, la lei la responsabile della cacciata di Daniele De Rossi.
Ebbene, la dirigente greca (con famiglia annessa) è stato posta sotto tutela dopo le scritte offensive e minacciose a Trigoria, da alcuni giorni gira con la scorta, come ha rivelato l’agenzia Adnkronos. Un servizio di protezione che rappresenta la cartina di tornasole del clima che si respira a Roma.
Sotto scorta sono stati posta perfino i due figli, di tre e otto anni, vegliati e guardati a vista anche nel tragitto verso le rispettive scuole. L’ansia del controllo, l’ossessione per la gestione maniacale di tutto ciò che accade a Trigoria avrebbe indotto la manager greca a spingere per il licenziamento di De Rossi, con annessa furibonda litigata che non è andata proprio giù alla tifoseria.
Tutti contro la proprietà
Un po’ tutti si sono scagliati contro la proprietà. Ma se i tifosi stanno esagerando, stampa e media non ci sono andati per il sottile contro i Friedkin, Lina Souloukou e Florent Ghisolfi. Come succede spessissimo in questi casi si additano colpe che passano dal particolare al generale.
Tanti i capi di imputazione al management giallorosso: da un mercato un po’ così, a folate, concluso addirittura fuori dalla sessione estiva, attingendo dagli svincolati. La mala gestione del caso Dybala, la mancanza di comunicazione (già esternata ai tempi di Mourinho) ma anche di progettualità visto che De Rossi non era solo stato confermato, ma gli si è fatto sottoscrivere un rinnovo triennale con la Roma. Non si è arrivati nemmeno a cinque giornate di campionato.
Una decisione non condivisa
“È stata una cosa sorprendente e violenta, anche per me”. Aldo Serena, nonostante esternazioni pacati, è rimasto un po’ così davanti all’esonero di Daniele De Rossi. “Non si può cambiare opinione così – continua l’ex Azzurro, ora commentatore di Sky – da un contratto triennale alla mancanza di fiducia necessaria per lasciarlo a casa in modo violento e poco educato”.
Ecco forse ciò che dà fastidio più di tutti, al di là dei risultati che sono assolutamente negativi visto che DDR lascia la sua squadra con zero successi all’attivo. “Si può fare tutto – chiosa Aldo Serena – ma nei modi giusti per chi ha sempre amato la Roma e ne ha fatto la storia”.