Friedkin? Non c’entra niente: ‘DDR aveva già deciso’ | La questione è più contorta che mai
A distanza di qualche giorno emergono nuovi dettagli sulla scelta della proprietà americana. I tifosi non l’hanno presa bene.
Rinunciare a Daniele De Rossi, per un tifoso romanista cresciuto negli anni 90, è un po’ come dover salutare mamma o papà. Un dolore troppo grande da spiegare o da condividere con chi non vive a 360 gradi questa società e questa città. Ci vorrà ancora del tempo per metabolizzare il tutto.
Le dinamiche e il tempismo non hanno fatto altro che ingigantire e rendere ancora più bollente la vicenda, con un allontanamento che è sembrato una punizione. L’ex calciatore giallorosso ha pagato sulla propria pelle la mancanza di risultati e un avvio di campionato ben lontano dalle più rosee aspettative.
Ecco allora l’arrivo di Ivan Juric. L’ex allenatore del Torino sa navigare in acque complicate e sotto la presidenza di Urbano Cairo è riuscito spesso a superare critiche e momenti di difficoltà. La Roma e la sua gente ora vuole semplicemente tornare allo stadio con il sorriso e godersi una stagione ancora tutta da srotolare.
Nel frattempo ecco un nuovo retroscena su una decisione presa da De Rossi e probabilmente mal digerita dalla società. Facciamo un passo indietro per ricostruire l’intera vicenda.
Tra campo e mercato
I Friedkin non avrebbero messo becco sulla scelta di separarsi con il giocatore. In un momento in cui, cavalcando il sentimento del momento, sarebbe troppo facile sparare a zero sulla proprietà americana, forse è il caso di rivedere il tutto con maggiore obiettività.
Questa volta la colpa, se si può definire tale, è dell’allenatore che ha deciso di lasciare fuori il giocatore e non coinvolgerlo nel progetto tecnico. Come tutte le decisioni prese in contesti di alto livello, non è stato facile digerirla.
Addio con qualche rimpianto
Una scelta tecnica dunque, anche se il giocatore, tornato sulla vicenda dopo l’ultima gara giocata con la sua nuova squadra, ha dichiarato altro. Altro che interessi della società. Secondo un utente che ha commentato un articolo su Romanews.eu, l’addio di Bove era una cosa già scritta.
“Edo, tu sei stato fatto fuori da DDR lo scorso gennaio. La società una volta tanto non c’entra niente” . Più chiaro di così. Solo il tempo e i risultati permetteranno all’ambiente di guardare oltre una volta per tutte.