Alla scoperta di Manu Kone: duttilità, tecnica e fisico al servizio di Juric
In queste prime partite non sono passate inosservate le prestazioni di Koné, il francese può portare tanta qualità alla mediana giallorossa
Uno dei calciatori che maggiormente si sono distinti in questo avvio di campionato è senza dubbio Manu Koné. Il centrocampista francese arriva dalla Germania, più precisamente dal Borussia Monchengladbach, per circa 20 milioni di euro dopo essersi distinto con la maglia dei Die Fohlen soprattutto per le sue caratteristiche fisiche.
A 23 anni Koné è già nel giro della nazionale maggiore francese, che in quel ruolo, soprattutto in questi anni, vanta tantissimi interpreti di livello. Il suo esordio ha stupito lo stesso ct Deschamps, che già in passato aveva parlato così dell’attuale centrocampista giallorosso: “Lo seguiamo da un po, ci piace quello che sta facendo con il suo club”. Dopo la partita con il Belgio il suo pensiero non è cambiato e nel post partita ha ammesso di aver apprezzato la sua prestazione, nonostante il cartellino giallo ricevuto a suo avviso troppo presto.
Il centrocampo è sempre stato uno dei maggiori problemi per la Roma durante gli ultimi anni a causa delle caratteristiche dei vari interpreti presenti in rosa. Quello che è mancato è stato senza alcun dubbio la rapidità nel ripartire e spesso l’incapacità di legare la manovra per trasformarla in maniera pericolosa da difensiva a offensiva, rendendo spesso sterili le avanzate giallorosse.
Le caratteristiche del francese vanno dunque a sopperire ad una lacuna non da poco, come abbiamo visto infatti quando è in campo, e quando viene cercato dai compagni, l’ex Gladbach cerca spesso l’azione in verticale, tendando spesso il dribbling e cercando di saltare la prima linea del pressing avversario. L’inserimento nel nuovo modulo di gioco sta avvenendo gradualmente, ma sembra che Manu Koné possa essere in grado di prendersi le chiavi della mediana giallorossa, la palla adesso passa a Juric, che ha l”obbligo di trovare il miglior sistema di gioco per esaltare le caratteristiche dei suoi migliori calciatori.
Koné-Pisilli, il tandem che può rivoluzionare gli schemi in casa Roma
L’arrivo nella capitale di Manu Koné e la possibile esplosione del giovane talento Niccolò Pisilli potrebbero rivoluzionare le gerarchie all’interno della rosa giallorossa. A farne le spese potrebbero essere principalmente Bryan Cristante e Leandro Paredes, calciatori che troppo spesso sono finiti nel mirino delle critiche dei tifosi giallorossi. L’argentino sembrava rinato con l’arrivo di De Rossi in panchina, favorito anche da un passaggio dalla difesa a tre a quella a quattro che ha visto aumentare di conseguenza i suoi compagni di reparto, un fattore di cui avevano beneficiato anche le prestazioni di Cristante.
Con il ritorno ad uno schieramento a tre dietro il mister Juric potrebbe aver bisogno di interpreti con caratteristiche diverse, quelle dimostrate fino ad oggi da Manu Koné e anche dal giovane Pisilli. Il francese offre tante soluzioni, grazie al grande apporto che offre sia in fase offensiva che in fase di non possesso, riuscendo ad essere tra i migliori anche nel recupero palla, da limare l’irruenza, per non rischiare di essere sempre limitato dai cartellini gialli, dato che condivide proprio con Pisilli, anche lui spesso ammonito durante le sue prime gare tra i professionisti.
Cristante-Pellegrini-Paredes, per i senatori c’è sempre spazio
Nonostante le tante critiche ricevute nelle ultime settimane Pellegrini, Cristante e Paredes restano alcuni degli elementi chiave di questa rosa, in particolare nello spogliatoio, dove hanno il dovere di dimostrarsi i leader di questa squadra e saper guidare i compagni anche in un momento delicato e di contestazione, come sta accadendo appunto dopo l’addio di Daniele De Rossi.
La stagione è lunga, sempre più lunga a causa dei tanti impegni tra Serie A, Europa e soste dovute alle nazionali, e sarà sicuramente estenuante. Servirà dunque l’apporto di tutti per riuscire a tornare a competere per gli obbiettivi stagionali, proprio per questo, soprattutto in un momento così delicato sta ai senatori caricarsi il peso della Roma sulle spalle, e per farlo dovranno far ricredere tutti coloro che li hanno giustamente criticati.