Abbiamo ancora un brutto difetto: Juric individua il punto debole | In pochi giorni ha capito tutto
La Roma serve il bis contro il Venezia, ma Juric non si accontenta e individua il punto debole. Un difetto da togliersi subito.
A pensarci bene il secondo successo della Roma, dopo il 3-0 all’Udinese, è figlio di tutto ciò che non accadute in più di una uscita della gestione De Rossi. Quante volte la Roma ha dominato un tempo, senza però portare a casa i tre punti?
Vengono in mente la trasferta di Cagliari, il primo tempo del Ferraris contro il Genoa, ma anche il primo tempo contro l’Athletic Bilbao nel debutto di Ivan Juric in Europa League. Contro il Venezia dell’ex Di Francesco è accaduto l’esatto contrario.
Nonostante un primo tempo al limite del disastroso e un secondo tempo in cui ha rischiato più volte di andare sotto di due gol, la Roma ha rimontato il Venezia, portando a casa tre punti di fondamentale importanza in questo campionato un po’ pazzo, dove ogni settimana vengono smentiti molti risultati della settimana precedente.
Si è sentita l’assenza dell’acciaccato Dybala. Pellegrini non sufficiente, un passo indietro per Artem Dovbyk, che si ferma dopo tre reti consecutive, la Roma non ha fatto impazzire i suoi tifosi ancora un po’ freddi per le note vicende legate all’esonero di Daniele De Rossi, né tantomeno Ivan Juric.
Un po’ di analisi logica
“Sicuramente nel secondo tempo abbiamo giocato meglio. Eravamo più freschi, questa è la lettura. Non ci scordiamo che giovedì abbiamo giocato e ci sta che qualcuno stava un po’ giù”. L’analisi logica di Ivan Juric parte da qui.
L’allenatore giallorosso guarda le due facce della stessa Roma. Una davvero opaca: possesso palla farraginoso, fraseggio lento e prevedibile che per poco non permetteva al Venezia dell’ex Eusebio Di Francesco di raddoppiare.
Un rebus da sciogliere
Una Roma completamente da rivedere, soprattutto quella del primo tempo. “Siamo passati a 4 e ci siamo trovati bene, ci aprivamo a 3 con un centrocampista e abbiamo interpretato bene il finale di gara. Quelli che sono entrati hanno dato una grande mano. Alcuni erano sotto tono, ma era comprensibile dopo la partita di giovedì”.
Il rebus da sciogliere, a oggi, oltre il gioco, è Mati Soulé. Doveva essere l’erede di Dybala, non l’ha fatto nemmeno quando la Joya era assente. Juric predica calma: “C’è ancora tanto da migliorare, ma penso che abbiamo fatto delle buone partite e ci sono cose positive”. Una su tutte, il match winner, quel Pisilli lanciato da De Rossi che sta cominciando a far parlare di sé. “Abbiamo 4-5 giovani su cui lavorare bene, mi piacciono molto”.