“Oltre 300 milioni di perdite”: la situazione è disastrosa | Fallimento totale, pronte le forze dell’ordine
La situazione, già complicata negli ultimi tempi, è diventata insostenibile. Le perdite sono davvero preoccupanti.
La parola fallimento fa sempre un po’ paura, specialmente quando si parla di club e in un certo senso di vere e proprie aziende. Proprio così. Il sistema calcio italiano deve convivere ormai da anni con una situazione molto critica, che non ci permette ad esempio di competere con le altre leghe e attrarre campioni.
Un divario sempre più evidente che può essere colmato sì con le idee ma che a un certo punto necessita comunque di risorse fresche. Da dove reperirle? Facciamo un passo indietro perché il nostro Paese è ancora fermo. A partire dalle infrastrutture (con la telenovela per il nuovo stadio di Inter e Milan ad esempio) ma anche pensando in generale alla valorizzazione del prodotto.
Non serve tirare fuori numeri che andrebbero soltanto a mortificarci. Una situazione davvero disastrosa e un’assenza ingiustificata di riforme utili a cambiare passo. Il futuro assomiglia sempre di più al nostro passato, con la differenza che gli altri club nel frattempo sono già avanti.
Leggendo certe cifre la preoccupazione diventa quasi un passaggio obbligato. Come risollevare la situazione e sperare in un finale diverso? Ecco che cosa sta succedendo.
300 milioni di perdite
Siamo ormai abituati a leggere o a sentire notizie di questo genere. Bilanci in rosso, crisi e di conseguenza fallimenti. Anche il gioco più bello del mondo viene sporcato e perde tutta la sua magia.
In questo caso però non si tratta dei bilanci di una squadra di Serie A ma di un sistema che sta cercando di sconfiggere il nemico, la pirateria. In Italia il famoso pezzotto è una realtà diffusa. Come contrastarlo? L’ad della Lega di Serie A prova ad affrontare il tema.
Ecco perché non arrivano i campioni
L’amministratore delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo, intervenuto a ‘La politica nel pallone’ su Gr Parlamento dice la sua sulla questione pirateria. Una “battaglia di civiltà che il Paese deve vincere: eravamo i peggiori, perché eravamo quelli che piratavano maggiormente i contenuti, e ora dobbiamo diventare i migliori, perché i soldi sottratti ai delinquenti serviranno a rafforzare le squadre”.
Le perdite andrebbero “oltre i 300 milioni di euro all’anno. Questo significa che oggi potremmo godere della gioia di vedere grandi campioni che invece sono dovuto andare all’estero”. L’Italia deve cambiare marcia per consegnare alle prossime generazioni un movimento in salute.