“Basta calcio, è tutta politica”: dallo Scudetto 2001 all’addio totale al pallone | Adesso si occupa di arte
Il terzo e ultimo scudetto della Roma risale alla stagione 2000-2001. Uno di quei protagonisti ha abbandonato il mondo del calcio
I tifosi della Roma non gioiscono per la conquista di uno scudetto da quasi un quarto di secolo. Era la stagione 2000-2001 quando la squadra dell’allora presidente Franco Sensi e con Fabio Capello in panchina conquistò il terzo tricolore della storia giallorossa.
Sono ancora scolpiti nella memoria di tutti i sostenitori romanisti i gol a raffica di Batistuta e Montella, le sontuose giocate di Totti, le devastanti percussioni a centrocampo di Damiano Tommasi e i recuperi miracolosi del ‘muro’ Samuel in difesa.
A quello scudetto, conquistato con due punti di vantaggio sulla Juventus e sei sulla Lazio campione d’Italia uscente, contribuirono anche i cosiddetti gregari. Non parliamo degli uomini copertina, ma di giocatori che nel momento in cui furono chiamati in causa lasciarono un segno in quella stagione memorabile.
Non si può non ricordare a tal proposito il centrocampista Cristiano Zanetti, che riuscì per tutto il girone d’andata a non far sentire l’assenza del brasiliano Emerson, tornato in campo nella seconda parte del campionato.
Scudetto 2001, l’ex difensore della Roma ha detto addio al mondo del calcio: di chi si tratta
Un altro gregario di lusso della Roma scudettata fu senza ombra di dubbio il difensore francese Jonathan Zebina. Arrivato in giallorosso quasi in sordina nell’estate del 2000, la stessa in cui un Franco Sensi ferito nell’orgoglio dallo scudetto della Lazio strappò alla concorrenza i vari Samuel, Emerson e Batistuta, l’ex Cagliari diede un contributo prezioso alla causa romanista.
La Roma acquistò Zebina dal Cagliari per poco più di 10 miliardi di lire, una cifra di tutto rispetto per quei tempi. Dopo quattro stagioni nella Capitale Zebina seguì Capello alla Juventus per poi chiudere a Brescia dove rimase una sola stagione. Il suo rapporto con il mondo del calcio si chiuse lì.
Scudetto 2001, l’ex Zebina ha lasciato il calcio: ecco perché
In un’intervista rilasciata a ‘Il Posticipo‘ l’ex centrale transalpino ha spiegato le ragioni di questo addio definitivo: “Quando tu passi dal giocare a guardare il calcio entri nella dirigenza, fai l’allenatore o peggio ancora l’agente, diventa un altro lavoro“.
Un lavoro che Zebina non ha voluto intraprendere, preferendo entrare in un ambiente del tutto diverso, quello dell’arte: “Mi sono detto una cosa molto semplice: mi è andata bene, ho fatto calcio nella prima parte della mia vita. Continuerò a seguire la passione per l’arte nella seconda. Vedremo come andrà a finire”.