Disastro Roma? Altro che i calciatori | Il colpevole è solo uno: non poteva sospettarlo nessuno
A Monza un pari da contenti, recriminazioni e polemica. Ma la contestazione dei tifosi continua anche lontano dall’Olimpico.
Ne stanno succedendo un po’ di ogni in questa Roma, sin da questa estate. Perfino il gesto di Paulo Dybala, il grande rifiuto per un triennale da 75 milioni di euro dagli arabi, ha causato problemi insormontabili, pagati in pratica soltanto da Daniele De Rossi.
Già DDR uno dei figli di Roma trattato alla stregua di un allenatore colpevole di chissà quale male. Un esonero che ancora non è stato spiegato e che ha prodotto un’aspra contestazione da parte dei tifosi giallorossi, sia in casa che fuori.
Come all’Olimpico così all’U-Power Stadium, dove i tifosi capitolini cantano e sostengono la squadra senza sosta fin dal primo minuto ma non manca la contestazione nei confronti di una società silente, lontano da Trigoria anni luce.
“Società fantasma, una squadra di zombie“. Lo striscione nel settore romanista in quel di Monza non ammette molte repliche e che rappresenta la fotografia di una piazza estremamente insoddisfatta.
Il caso dei casi
Non c’è più nemmeno il capro espiatorio, quella Lina Souloukou ritenuta la principale artefice dell’inspiegabile allontanamento di Daniele De Rossi, dimessasi nella stessa settimana dell’esonero, a cui era stata messa a disposizione una scorta per le minacce ricevute da una parte della tifoseria.
C’è chi dice che sono stati gli stessi Friedkin a spingere l’ex CEO della Roma a dimettersi. In pratica c’è rimasto soltanto Florent Ghisolfi in società. Riecheggiano le parole di Mourinho, il quale in tempi non sospetti accusava la società di non partecipare alla vita di Trigoria. Non aveva tutti i torti.
Troppe responsabilità
Per la tifoseria i responsabili di questo momento alquanto complesso ovviamente sono i Friedkin. Non solo i tifosi, però. “Criticare Juric oggi è quasi inutile”. Non ci è andato tanto per il sottile Paolo Liguori su La Repubblica. “La crisi è piena e totale responsabilità della proprietà, in tutte le sue componenti e da lungo tempo”. Dall’esonero di Mourinho si è rotto qualcosa con i Friedkin che difficilmente verrà risanato. La mossa De Rossi era stata geniale, uno dei figli di Roma sulla panchina della Roma. Roba la libro Cuore, ma il suo esonero ha definitivamente tagliato i rapporti tra proprietà e tifoseria.
“Adesso la matassa si è ingarbugliata ed è inutile pensare che si risolverà subito”. I risultati in campo non aiutano certo. Dopo la sconfitta sanguinosa in Europa League contro il modestro Elfsborg, è arrivato il pari di Monza dal sapore di un brodino. E a poco serve lo sfogo di Ghisolfi a fine gara sul rigore non dato per un evidente fallo su Baldanzi. Le responsabilità dei Friedkin sono troppe. “Bisogna sperare che la proprietà cambi direzione e modi”. Chissà se l’accorato appello verrà recepito stavolta dai Friedkin.