“È stato un punto di riferimento”: Giannini, tutta Roma è in lacrime | L’ultimo messaggio è da pelle d’oca
Tutta la Capitale è in lacrime: l’ultimo messaggio di Giannini è da pelle d’oca. I tifosi sono commossi: è stato un punto di riferimento.
Giuseppe Giannini è stato una bandiera della Roma e campione d’Italia nella stagione 1983-1984. Tutta una carriera in giallorosso, partendo dalle giovanili, fino poi all’esordio in Serie A nel 1981-1982. Zero le presenze l’anno successivo, quello del secondo tricolore della Roma, anche se disputò due gare in prima squadra in Coppa Italia.
Scese invece due volte in campo nella stagione successiva, quella 1983-1984. Dall’anno successivo iniziò a vedersi con continuità ed è rimasto nella Capitale fino al 1996, quando a causa di alcuni attriti ed incomprensioni con la società disse addio ai giallorossi per trasferirsi allo Sturm Graz.
Tornò in Italia nel 1997, al Napoli, e a gennaio del 1998 passò al Lecce, dove chiuse la carriera e appese gli scarpini al chiodo al termine della stagione 1998-1999. Giannini è stato simbolo anche della Nazionale italiana. 47 le presenze in azzurro e sei le reti realizzate.
Partecipò all’Europeo del 1998 e al Mondiale del 1990. Alla Roma, in totale, ha giocato 436 partite e segnato 75 gol, mentre dopo l’addio alla carriera da giocatore si è dedicato a quella da allenatore, sedendosi sulle panchine di Foggia, Sambenedettese, Agres Pitesti, Massese, Gallipoli, Verona, Grosseto, Libano e Racing Fondi.
Giannini presente all’inaugurazione del giardino dedicato a Liedholm
Il tecnico che alla Roma colse immediatamente le sue potenzialità e lo lanciò immediatamente fu Nils Liedholm. L’ex capitano giallorosso ha parlato del suo ex allenatore in occasione dell’inaugurazione del nuovo giardino intitolato all’ex tecnico della Roma.
Queste le parole di Giannini: “Credo che questa scelta di dedicare un punto importante di Roma a Liedholm sia bellissima. E’ stato un punto di riferimento per tutti in quel periodo. Sono state dette tante parole in quel periodo: che era carismatico, simpatico, sapeva gestire i campioni.
Liedholm, il ricordo di Giannini e gli aneddoti
Io ho avuto la fortuna di essere stato lanciato da lui, poi era quello che si allenava di più con lui, perché quando gli altro andavano via io restavo con lui e lanciavamo la palla a trenta o quaranta metri.
Era una sfida per migliorare e una volta finita chiamava Giorgio Rossi per farsi fare il massaggio. Questo per far capire chi era mister Liedholm. Io non posso che ricordarlo sempre, è riuscito a far migliorare tantissimi giocatori”.