“De Rossi ha bloccato tutto”: è rimasto a Roma solo per lui | Nuovo scenario dopo l’addio
Non si è ancora spento l’eco per l’esonero di Daniele De Rossi alla Roma, che ha portato alle dimissioni di Lina Souloukou. Ma non solo.
È passato quasi un mese dall’esonero di Daniele De Rossi, eppure sembra ieri. Non si è ancora spento di fatto il chiacchiericcio per un allontanamento dell’allenatore giallorosso, figlio di una strategia alquanto opinabile di Lina Souloukou, peraltro dimessasi nella stessa settimana.
Sono i retroscena in primis che alimentano l’hype attorno a De Rossi. L’ex CEO della Roma aveva già contattato (senza parlarne con la squadra) altri allenatori dopo la prima sconfitta interna contro l’Empoli, senza che ovviamente i Friedkin ne sapessero nulla.
Aveva scelto già Ivan Juric, prima ancora di parlarne alla squadra. Attenzione, non tutta la squadra. Ma un gruppo di giocatori senza Pellegrini, Mancini e Paredes. Ma la risposta dei giocatori sorprese il CEO della Roma, in quanto tutti remavano dalla parte di uno dei figli di Roma.
Il problema, al netto di Pellegrini, Paredes e Mancini che si sono sbrigati a chiedere spiegazione per quello strano comportamento dell’ex CEO giallorossi, è che Ivan Juric oramai era stato preso, e non si poteva tornare indietro.
Quel brutto pasticciaccio greco
Questa la ricostruzione di un esonero senza senso. Un esonero che i Friedkin sono stati costretto ad avallare, non prima però di aver indotto Lina Souloukou, che nel frattempo era finita sotto scorta causa tifosi giallorossi, alle dimissioni. Dimissioni accettate ma non ancora superate dal momento che la Roma è senza CEO. In pratica è rimasto solo Florent Ghisolfi, “assolto” dal “senato popolare” romano.
Ne ha parlato di recente anche Roberto Maida a Radio Radio, andando oltre però un esonero di cui ora tutti, in pratica, sanno tutti, rivelando un retroscena che sfocia perfino nel calciomercato giallorosso, sempre d’attualità vista la rosa incompleta nelle mani di Juric.
Un trasferimento quasi deciso
“Negli ultimi giorni di mercato Ghisolfi aveva da dato l’ok per il trasferimento di Pisilli in prestito al Lask, in Austria”. Così Roberto Maida ha scioccato gli ascoltatori di fede giallorossa. In pratica la Roma aveva perso il centrocampista giallorosso, una delle poche note liete di questa stagione a dir poco travagliata, convocato perfino da Luciano Spalletti.
“De Rossi ha bloccato tutto dicendo che lo avrebbe fatto giocare titolare contro la Juve – continua Maida – per fortuna alla fine la società si è fidata del parere dell’allenatore”. L’ultimo atto di fiducia prima del grande sgarbo, un esonero di cui se ne parla ancora, senza trovarne il senso logico.