Sabatini: “Totti? Non ha la cultura che serve, ma merita la Roma”
Nella giornata di oggi è tornato a parlare Walter Sabatini, che ha commentato così un possibile ritorno di Totti nella società giallorossa
L’ex dirigente giallorosso Walter Sabatini ha rilasciato un’intervista al Corriere Della Sera nella quale ripercorre i suoi anni alla Roma. Nel corso della suddetta intervista ha parlato della Roma a 360 gradi, di acquisti e della possibilità di un ritorno di Totti in dirigenza, ecco le sue parole:
“Totti? In lui non poteva non esserci egoismo perché la vita lo ha condotto su quel sentiero e ce lo ha lasciato. E lui non ha avuto la forza intellettuale di liberarsi da una certa condizione. Non è mai riuscito a ragionare con il ‘noi’, ma sempre con l’io. La verità è che non gli hanno permesso di vivere: già a 17 anni non poteva uscire di casa. É sempre stato il Capitano, l’Intoccabile. L’isteria che ho visto verso di lui è irriferibile e lui l’ha pagata con la solitudine. Ancora oggi è un ragazzo solo, tant’è che le cose che ha cercato di fare non è riuscito a farle”
Una scelta di cuore dunque, che però gli è costata più di quanto immaginasse, ovvero la sua libertà secondo Sabatini, che ha poi continuato: “Un ritorno di Totti alla Roma? Si lo meriterebbe perché sono certo che abbia sensibilità e capacità di giudizio. Non gli posso riconoscere la cultura che serve per vivere nel branco, però penso che meriti di essere un dirigente della Roma, con un taglio tecnico, non amministrativo. E non quello che fa Ibrahimovic al Milan, che è una cosa troppo generica.”
L’ex ds ha aggiunto: “Gli devono dare un ruolo di responsabile del comparto sportivo: i mestieri si imparano. Però questi americani della Roma sono dei cialtroni, gente che non ha ancora capito la città e il senso del possesso che ha la gente verso la squadra: una tifoseria come quella della Roma la devi conoscere, non puoi fingere che non esista, perché il romanismo è un sentimento troppo potente, è una malattia.
Sabatini ripercorre gli anni a Trigoria: “Nainggolan? il più forte, però una testa di c….”
Nel corso della sua intervista Walter Sabatini ripercorre gli anni a Trigoria, raccontando qualche aneddoto di cui poche persone erano a conoscenza: “Ho preso una persona per recuperarne un paio alle tre del mattino in gito per Roma. Alle 11 del mattino dopo, a Trigoria, lui doveva intercettarli, portarli in uno spogliatoio a parte, fargli fare la doccia e bere un caffè”.
Su Radja Nainggolan invece: “Capitava sempre con Maicon e Nainggolan, forse il centrocampista più forte che ho avuto, però una testa di c…o notevole: aveva l’obbligo di chiamarmi all’una di notte, ma mi prendeva in giro alla grande. Però non ha mai saltato un allenamento o una partita.”
Sabatini: “Un ritorno alla Roma? Non credo di meritarla più”
Un Sabatini che si racconta a cuore aperto, ammettendo ormai di non poter essere più utile alla causa giallorossa quando gli viene chiesto di un suo possibile ritorno a Trigoria:
“No, non credo di meritarla più. Ho tenuto sempre la squadra a livello di grande competitività in un momento storico delicato. Ma oggi la Roma ha bisogno di una macchina perfetta, una Ferrari, io sono una due cavalli tutta bozzata”.