“Rottura del metatarso”: fulmine a ciel sereno, lo stop è lunghissimo | Fuori per 4 mesi
“Rottura del metatarso”, notizia che spiazza i tifosi: almeno 4 mesi di stop lontano dal terreno di gioco
Come un fulmine a ciel sereno è arrivata la notizia che ha spiazzato non solamente i suoi tifosi, ma anche gli amanti del calcio. Un infortunio non da poco, come la rottura del metatarso, che avrebbe potuto demoralizzarlo. Ed invece no.
Di quanto è successo ne ha parlato proprio il calciatore nel corso di una intervista che ha rilasciato ai microfoni di Gianluca Gazzoli, in occasione del podcast “Passa dal basement” in cui ha rivelato alcuni aneddoti che nessuno conosceva sino ad ora.
Ben quattro mesi lontano dal calcio giocato, dal terreno di gioco e dai compagni di squadra. Non facile per un atleta che vive di questo e che vuole, sempre di più, andare a migliorare.
Una esperienza, come rivelato dallo stesso calciatore, che difficilmente potrà dimenticare. Nessuno, infatti, era a conoscenza di questo curioso aneddoto.
Rottura del metatarso, poi la strana punizione: la rivelazione dell’atleta
Anche in questa stagione sportiva si sta confermando come uno dei migliori nel suo ruolo. Federico Dimarco, oltre a prendersi la fascia sinistra nerazzurra, ha conquistato anche quella della Nazionale. Il classe ’97, punto di riferimento della squadra di Inzaghi, per arrivare a giocare nella sua squadra del cuore ha dovuto affrontare momenti bui e difficili. Oltre ad una serie di prestiti che lo hanno fatto crescere. Ascoli, Empoli, Parma e Verona. Tutte in prestito.
Pochi, però, ricordano che il nativo di Milano ha giocato anche all’estero. Per una stagione in Svizzera, precisamente al Sion. Proprio nel club elvetico, alla prima di campionato, rimedia la rottura del metatarso. Per quattro mesi non ha potuto giocare. Al suo ritorno in campo, però, cambiano un bel po’ di cose. In primis l’allenatore (esonerato), poi la situazione in classifica in cui erano diventati ultimi. Per punizione il suo ex presidente decise di “prestarli” alle forze speciali francesi come militari. Per una settimana.
L’infortunio e la “punizione” del presidente, il racconto del nerazzurro
Come sorta di punizione per la terribile classifica, il presidente del Sion nel 2018 decise di mandare la squadra a fare la vita militare. “Abbiamo dormito nei sacchi a pelo. Sveglia alle 6, camminavamo 6 km al giorno. Mangiavamo nelle scatolette. Il tutto durante la sosta invernale. Se ti rifiutavi non ti pagavano“.
Una esperienza che difficilmente potrà dimenticare nella sua vita. Non solo allenamenti, ma anche esercitazioni nello sparare. Al rientro, però, il morale della squadra era cambiato. In positivo. Da titolare, però, passò a riserva e fuori squadra dopo aver discusso con l’allora allenatore del Sion. Ora Dimarco è uno dei terzini sinistri più forti in circolazione nel panorama calcistico.