Sei in sovrappeso, in Nazionale non giochi più | Il CT non fa sconti a nessuno: fuori un top player
La decisione del selezionatore fa discutere ma è necessaria in seguito a quanto successo: tutti i motivi della svolta.
Un percorso che avrebbe dovuto e potuto prendere decisamente un’altra piega. Un calciatore che col senno di poi avrebbe dato uno sguardo in più alla bilancia e un morso in meno al panino lontano dai pasti. La vita che ti mette di fronte a scelte difficili, soprattutto quando a pesare è anche l’aspetto psicologico.
Così uscire dal tunnel non è stato facile. Lo ha fatto prima di tutto per se stesso e poi per una forma di rispetto per società e compagni. Una lotta interiore che ha affaticato il protagonista di questa vicenda e lo ha fatto sicuramente cambiare.
Per essere professionista in un mondo così spietato non basta scendere in campo la prima volta con indosso una maglia importante. Attraverso comportamenti e uno stile di vita coerenti si costruisce il proprio percorso virtuoso.
Ora al calciatore resta la grande convinzione di aver sbagliato ma allo stesso tempo di essersi messo alle spalle un periodo complicato. C’è ancora tempo per riprendersi la scena e dimostrare tutto il proprio valore. In campo e fuori.
Che beffa pensando al passato
Stiamo parlando della storia del difensore tedesco Niklas Süle. In Germania il 29enne, come riportato da Tuttomercatoweb, è stato criticato in diverse occasioni per la sua forma non esattamente in linea con gli standard di un calciatore professionista.
Si dice che in occasione dell’ultima finale di Champions League contro il Real Madrid il calciatore pesasse ben 110 chili. Una forma pericolosa anche per la salute stessa del giocatore. Poi è successo qualcosa nella testa di Süle.
Un Süle 2.0 per riprendersi tutto
Una finale di Champions League vissuta da spettatore e la mancata convocazione in Nazionale sono motivi più che validi per rimboccarsi le maniche e tagliare i ponti con il passato. In un’intervista a Sport1 il giocatore ha rivelato: “Mentalmente stavo male, non ero in grado di fare le cose giuste. Non riuscivo a motivarmi, ci provavo, ma non ci riuscivo, finché non sono stato aiutato”.
Grazie al supporto di un mental coach Süle è cambiato. “I suoi consigli valevano oro”, ha ammesso il tedesco. Infine la svolta: “Avevo bisogno di farlo con urgenza perché non posso essere soddisfatto della mia ultima stagione, ho deluso tutte le mie aspettative“. Ora per il difensore del BVB può iniziare una nuova carriera grazie a una forma migliore e le giuste motivazioni per tornare protagonista.