Quella del 04-05 fu una delle peggiori stagioni nell’era dei tre punti per la Roma, che quest’anno viaggia con gli stessi punti di 20 anni fa
Siamo di fronte ad uno dei più grandi disastri dell’era contemporanea romanista. La squadra ad oggi naviga tra l’undicesimo ed il dodicesimo posto in classifica, non riuscendo mai ad avvicinarsi nelle zone che le competono, ma soprattutto dimostrando grande difficoltà ogni qualvolta viene chiamata a cercare la vittoria.
In Europa la situazione non è diversa, i giallorossi infatti occupano la diciannovesima posizione su trentasei partecipanti nel nuovo format dell’Europa League, con una classifica unica che vede i rivali della Lazio al comando dopo tre giornate.
Nel frattempo ieri è arrivata l’ennesima sconfitta di questo anno, contro un Verona che veniva da tre sconfitte consecutive, e che almeno sulla carta non era certo un avversario impossibile da battere. Una disfatta dopo la quale ci si aspettava la decisione ufficiale sull’addio di Juric, decisione però non ancora arrivata da parte della società, che pensa ad un allenatore di alto profilo per provare a salvare la stagione.
Erano da anni che non si assisteva ad una stagione così complicata, ma la cosa che preoccupa i tifosi romanisti sono le analogie con la Roma del 2004-2005, l’anno dei cinque allenatori nel quale si è sfiorata la Serie B.
In molti continuano a paragonare l’attuale stagione con quella del 2004-2005, quella dei cinque allenatori, purtroppo senza sbagliare. Quella fu la peggiore annata della Roma nell’era dei tre punti, e a fine campionato riuscì a conquistare soltanto 45 punti, riuscendo a trascinarsi fino all’ottava posizione, anche se con una distanza di soli tre punti dal terzultimo posto. Quell’anno i giallorossi dopo le prime 11 giornate erano riusciti a collezionare soltanto 13 punti, proprio come fatto dall’attuale rosa, che dopo la sconfitta di ieri è proprio a quota 13 punti dopo 11 gare giocate.
Quell’anno la formazione capitolina cambiò ben cinque allenatori, cominciando da Prandelli, che non fece neanche il suo esordio in panchina, mentre oggi con Juric sempre più in bilico si potrebbe arrivare al terzo tecnico in appena tre mesi di campionato.
C’erano grandi aspettative sulla Roma di De Rossi dopo una campagna acquisti da oltre 100 milioni e l’arrivo di calciatori interessanti come Soulé e Dovbyk, ma queste aspettative non sono state ripagate. Il motivo potrebbe essere legato ad una rosa incompleta, con grandi mancanze, in particolare sulle fasce dove l’unico elemento degno di nota sembrerebbe essere Angelino.
Il cambio di modulo non ha aiutato, essendo questa una rosa costruita per giocare a quattro e rivoluzionata negli ultimi giorni di mercato per giocare a tre, fattore che ha anche limitato l’utilizzo di Soulé, che ha faticato e non poco fino ad oggi per entrare negli schemi del mister. Non si può dunque indicare un solo colpevole, ognuno ha la sua abbondante dose di colpe, ma solo tutti insieme si può riuscire ad uscire dal momento no e provare a ritrovare una continuità di risultati che consentirebbe quantomeno di riavvicinarsi al quarto posto, per provare a lottare fino alla fine l’obbiettivo.