Il tempo scorre inesorabile: la Roma resta immobile
Un altro giorno dall’esonero di Juric è passato, ma la società non ha ancora ufficializzato il nome del suo sostituto, e intanto il tempo continua a passare
Nel corso di pochi mesi la famiglia Friedkin sembra aver perso tutta quella credibilità guadagnata negli anni precedenti. Una società che parlava poco e che preferiva i fatti, questi sembravano essere i texani, che grazie ad alcune ottime mosse, in particolare riguardanti lo stadio, erano riusciti a farsi amare dai tifosi, portando anche il primo trofeo dopo oltre 10 anni della presidenza Pallotta.
L’arrivo di Mourinho prima e di Dybala e Lukaku poi avevano dato l’idea di una struttura societaria forte e che volesse provare a portare subito i risultati. Risultati che però hanno sempre faticato ad arrivare, in particolare in Italia dove i giallorossi non sono mai riusciti ad andare oltre il sesto posto, riuscendo anche a collezionare 63 punti in tre diverse stagioni, un record alquanto singolare.
In Europa la musica era decisamente diversa, come dimostra l’attuale quinto posto nel ranking continentale, con una squadra capace di raggiungere due finali consecutive tra Conference ed Europa League, alzando un trofeo e venendo palesemente derubati un anno dopo.
Forse potrebbe esser stato proprio quello il punto di rottura, un declino inesorabile che portò all’addio anticipato di Mourinho, sostituito poi da Daniele De Rossi, un’altra scelta azzeccata degli americani che puntando sull’ex numero sedici riuscirono anche ad evitare le possibili contestazioni dovute all’esonero dello Special One. Una scelta che ad oggi si dimostra errata, non tanto per il portoghese, quanto nella difficoltà di gestione arrivate con i suoi sostituti, purtroppo non all’altezza.
Roma, per De Rossi non ci fu tempo
Nonostante non fosse riuscito a qualificarsi in Champions League e sia uscito in semifinale contro il Leverkusen in Europa la società in estate aveva comunque deciso di puntare su Daniele De Rossi, ritenuto l’uomo giusto con cui far ripartire il progetto. Lo stupore però non fu tanto nella scelta del tecnico, quanto nelle modalità, con un contratto di tre anni ad oltre tre milioni di euro che rischiava di gravare sulle casse societarie.
Quello che ha lasciato tutti senza parole però fu l’esonero dopo appena quattro partite, una scelta che denotò una mancanza di programmazione e che ha scatenato anche l’ira dei tifosi, ormai da diverse settimane in piena contestazione. All’ex capitano non è stato dato il tempo di sbagliare, il tempo di imparare e di rimediare agli errori fatti, non certo il trattamento adeguato ad una leggenda del suo calibro.
Il tempo ora scorre: la Roma non è ancora pronta
Aumentano i dubbi intorno alla Roma, con i Friedkin ancora alle prese con i casting per il nuovo tecnico. Ogni giorno spunta un nome differente, senza però arrivare la fatidica ufficialità e questo clima di incertezza non può che gravare anche sui calciatori, rimasti senza una guida dopo l’addio di Juric.
La sosta è un buon momento per riordinare le idee e soprattutto per dare tempo al nuovo allenatore per conoscere i suoi nuovi calciatori. Il tempo però continua a scorrere inesorabile, e la società ancora non è riuscita a chiudere nessun accordo dopo aver promesso alla piazza un manager di alto profilo. Quel tempo che non è stato dato a De Rossi oggi viene sprecato, e tutto questo non può che fare il male della squadra.